Oggi è un giorno felice per Antonio Giovanni Vendramin anche se nel volto non manca la commozione di tanti ricordi mai sopiti. E non potrebbe essere diversamente per il nonno di Dueville che il 19 gennaio scorso ha spento 100 candeline e a pochi giorni di distanza ha ricevuto la Medaglia d’onore, ovvero il riconoscimento agli Italiani che durante la Seconda Guerra Mondiale furono deportati nei famigerati campi di concentramento tedeschi.

Allora era solo un ragazzo di ventidue anni che dopo un breve periodo nell’esercito impegnato nei reparti d’artiglieria schierati in Albania fu catturato e inviato in Germania: di tanta sofferenza oggi ancora resta il desiderio di trasmettere alla nuove generazioni un messaggio di pace e di fratellanza. L’indifferenza, più di tante altre cose, ha permesso scempi inenarrabili: tragedie che non debbono più ripetersi e che Antonio ha rievocato anche ricevendo l’onoreficienza dalle mani del Sindaco di Dueville Giusy Armiletti.

Dolore ma anche gratitudine: per una vita lunga, ricca di tanto amore, con una famiglia pronta a stringersi attorno a lui in un abbraccio grande da far quasi dimenticare, almeno per qualche istante, quanto l’uomo possa essere crudele.

“Antonio ricorda la prigionia” – scrive il Presidente della Regione Luca Zaia in un sentito post –  “i vestiti mai cambiati, il letto di paglia pieno di pidocchi. Due anni che lui stesso vorrebbe dimenticare e di cui non ama parlare. Durante la reclusione è stato spostato in varie zone della Germania e poi, finalmente, liberato.
Alle spalle di Antonio 100 anni di vita, una guerra e un biennio di violenta prigionia. Alle giovani generazioni ama sottolineare l’importanza di aiutare il prossimo: “Se sentite un grido o una flebile voce che chiede aiuto non esitate, perché il vostro gesto potrebbe fare la differenza. Non domandatevi cosa possono fare gli altri per voi, ma chiedetevi se voi state facendo abbastanza per gli altri”.
Tanti auguri nonno Antonio, sei un orgoglio per tutti noi”!
di Redazione AltoVicentinOnline
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