I bambini, si sa, dicono “ciao” a tutti. E riescono a strappare un sorriso anche quando l’entusiasmo e la curiosità dei loro 9 anni prendono il sopravvento sulle regole e la disciplina delle maestre. E’ stato così a palazzo Nievo, dove una tenera marea di bimbi in tuta verde dell’Istituto Santa Dorotea di Thiene ha “invaso” la sala del Consiglio Provinciale e, prima, una parte dell’appartamento del Prefetto di Vicenza Melchiorre Fallica.

Cinquantaquattro alunni delle classi quarte A e B guidate dal preside, professor Francesco Montemaggiore, ed accompagnate da suor Marilisa, dalla coordinatrice dottoressa Silvia Turra, dal maestro Eddy e dalla dottoressa Irene Spinato, co-organizzatrice dell’inedito tour, hanno ascoltato, alzato gli occhi verso dipinti e pareti e le dita di fronte a tutto ciò che lo sguardo rimandava per conoscere, per capire, o anche semplicemente per vedere la spia rossa dei microfoni accendersi.

 Una bella giornata di sole per tutti, sottolineata con un “mi è piaciuto molto” da parte di molti bimbi, e dai volti sorridenti di chi si è ritrovato a rintuzzare l’assalto. A cominciare dal Prefetto Fallica, a suo agio e divertito nel ruolo di padrone di casa. Ha fatto accomodare gli ospiti nel salone affrescato lasciando alla dottoressa Sandra Brentan il compito di spiegare il significato delle figure dipinte sulle pareti ed i  miti che ad esse si accompagnano. E siccome in casi simili non può mancare qualche strappo alla regola, ecco aprirsi eccezionalmente la stanza dove i Presidenti della Repubblica vengono ospitati, quando arrivano alle falde dei Berici. Non c’è enfasi, sarebbe del resto finita frantumata di fronte allo “Obama” pronunciato in risposta alla domanda prefettizia riguardante il nome del nostro Capo di Stato. Si faranno però perdonare, dopo la consegna dei libricini sugli enti amministrativi, cantando senza alcuna premeditazione l’inno di Mameli. Una buona colazione a base di succo di frutta e pasticcini ha chiuso la prima parte dell’incontro, con il dottor Fallica  impegnato a distribuire dolcetti. Si guadagnerà un convinto “Ciao” collettivo.

Ritemprato stomaco e spirito, bambini e docenti si sono poi accomodati in Sala Consiglio della Provincia di Vicenza dove il Capo Gabinetto Dino Secco ha spiegato compiti e storia dell’Ente. Ne è seguita una valanga di domande, l’emiciclo come nessuno lo ha mai visto, chiesto, descritto: dalle bandiere, al labaro, a tutti i tavoli visibili, ai monitor, al lampadario, all’impianto di registrazione e telecamere perfino ai bicchieri. Tante domande fatte tante quelle rimaste come curiosità, ma tutte anche quelle apparentemente banali, sono servite a ridare vita e spessore ad una assemblea cancellata dai provvedimenti Montiani. “Ma questi posti si riempivano tutti?” incalza acutamente una signorina attenta, mentre Secco consegna un libro a ciascuno degli insegnanti presenti, preside Montemaggiore in primis.

 C’era una volta, e c’è ancora, la Provincia di Vicenza, ed il finale è ancora di lì da venire. *

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