L’estate 2021 sembra ormai un film che riparte da capo senza soluzione di continuità: pochi giorni di sole e di caldo afoso bruscamente interrotti da violenti episodi di maltempo che colpiscono di volta in volta zone diverse con effetti devastanti.

Non si tratta di fare allarmismo fine a sè stesso, ma di prendere atto della realtà con cui amministrazioni locali e cittadini sono chiamati a fare i conti: fenomeni più intensi e più frequenti, figli non solo del cambiamento climatico ma senz’altro anche della mano dell’uomo non sempre così accorto nel prevenire e ponderare i suoi interventi e le conseguenze del suo vivere impattante nell’ambiente.

Lo sa bene Marco Rabito, meteorologo AMPRO e Presidente di Meteo in Veneto, che oltre a fare previsioni argomentate e meticolose, da anni si batte affinchè non sia l’emergenza la cornice entro cui operare e che anche nell’approssimarsi di questo weekend, sulla scorta degli ultimi modelli analizzati, lancia senza urlarlo un avviso molto chiaro: “L’estate è, anche fortunatamente, ancora lunga e altri temporali arriveranno. Serve senza ansie ed eccessi farsi trovare pronti e prestare molta attenzione: informarsi, privilegiare i bollettini, evitare i siti in cerca della sensazionalità che penalizza la previsione analitica. E quando il maltempo è alle porte, per quanto possibile riparare animali e beni di pregio”.

Nel dettaglio di questo fine settimana, una prima passata temporalesca è attesa già nella tarda serata di oggi venerdì 30 luglio con fenomeni localizzati principalmente nei settori montani prealpini, la fascia pedemontana e le medio alte pianure.

E’ però domani che il maltempo si farà acuto con il rischio di ‘regalarci’ una nottata tutt’altro che tranquilla: “In effetti a causa di una saccatura di bassa pressione  che affonderà dal Mare del Nord verso l’Europa sudoccidentale” – commenta Rabito – “assisteremo ad un periodo di instabilità piuttosto intenso con cumulati anche molto importanti. Naturalmente come abbiamo imparato ad osservare anche nelle scorse settimane, alla pioggia battente si potranno accompagnare grandine anche di modeste dimensioni e raffiche di vento particolarmente forti. Nubifragi che non è possibile localizzare ma che comunque potranno essere estesi specie nella fascia pedemontana”.

Già, quella  zona pedemontana che assieme al comprensorio dei Fiorentini e all’Altopiano dei Sette Comuni il 13 luglio scorso è stata vittima di gravi episodi di dissesto e allagamenti diffusi: “Anche qui senza allarmismi, non è purtroppo possibile escludere che tra i fenomeni cosiddetti ‘accessori’ il dilavamento dei versanti possa nuovamente innescare colate detritiche: parametri e situazioni che andranno scrupolosamente monitorate durante questo nuovo impulso perturbato che dovrebbe poi lasciarci nella mattinata di domenica”.

Marco Zorzi

 

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