Azzurro come il cielo, giallo come i campi di grano. Sono questi i colori della bandiera ucraina che oggi ha sventolato fieramente tra le mani di decine di persone – oltre 300 secondo gli organizzatori –  riunite al bosco di Thiene per chiedere lo stop alle ostilità che l’esercito russo ha intrapreso da qualche giorno nei confronti di Kiev.

Un’invasione pacifica e multicolore, fortemente voluta dall’Assessore al Sociale Anna Maria Savio presente col collega Giampi Michelusi, che per prima si è attivata intercettando i cittadini ucraini e ha saputo interpretare il bisogno di ritrovarsi e condividere sentimenti altrimenti vissuti nella solitudine della propria casa, interrogandosi in cerca di perchè che forse non hanno proprio ragione d’essere.

Intere famiglie, coppie di fidanzati, studenti e le immancabili badanti, per antonomasia il volto di quell’ Ucraina che da anni è entrata nelle case di molti vicentini per accudire i nostri anziani: c’erano proprio tutti per manifestare il dolore ma anche l’orgoglio di un popolo indisponibile ad arretrare di un solo centimetro innanzi alle pretese più volte definite dittatoriali del presidente russo Vladimir Putin.

Toccante la solidarietà e la vicinanza di tanti italiani arrivati a Thiene da tutto l’Alto Vicentino, angosciati da un’escalation militare mai così pericolosamente vicina al cuore dell’Europa: molti anche i sindaci e gli amministratori intervenuti, da Sandro Maculan di Zugliano a Franco Balzi per Santorso, Giulia Andrian consigliere di Schio e Igor Brunello vicesindaco di Carrè sino al padrone di casa Giovanni Casarotto, visibilmente commosso per il difficile momento storico ma anche per l’inaspettata affluenza massiccia alla manifestazione pacifica.

Dalle poesie di Shevchenko tradotte in dialetto veneto dal poeta Mariano all’accorato messaggio dell’associazione nazionale dei boy scout presenti con una nutrita comitiva, è arrivato infine come una chiamata alle coscenze l’appello di Nadia, madre di un tenente maggiore dall’esercito ucraino in prima linea già dopo le prime avvisaglie di guerra: “Abbiamo il dovere di lanciare e veicolare messaggi positivi, l’esercito ucraino e tutto il popolo che gli è a fianco, stanno resistendo e in molti casi respingendo con successo l’avanzata di Mosca.  Ai militari russi vengono sequestrati i telefonini proprio per occultare la realtà ed evitare che emergano le falle di un regime che scricchiola. Stiamo fiduciosi, facciamolo per i nostri figli che sono là”.

E mentre c’è chi invoca il bisogno di pregare, ognuno a modo suo nello spirito di una fratellanza che unisce oltre le differenze, è proprio il Sindaco Casarotto a rimarcare il valore della pace come meta imprescindibile. E da buon amministratore mette le mani avanti: “Se la guerra proseguirà, molti disperati fuggiranno e bisognerà prepararsi ad accoglierli. Noi non potremo certo tirarci indietro”.

Per ora nella fontana di Piazza Chilesotti dove nel pomeriggio gruppi di bambini ignari di ciò che accade si sono radunati allegri per il Carnevale, è tornata l’iconica colomba a ricordare una volta di più che certe conquiste sono un bene prezioso in ogni epoca. Un monito per chi ancora non sente gli echi di quelle bombe che cadono invece ormai fin troppo vicine.

 

Marco Zorzi

 

Thiene. Centinaia di anime unite al popolo ucraino, le voci della piazza dal sit in per la pace. Interviste video e fotogallery – AltoVicentinOnline

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