Patrimonio delle Prealpi venete e monumento storico della grande guerra tra i più noti, la strada militare delle 52 gallerie del Pasubio è senza dubbio un bene naturalistico condiviso da tutti gli abitanti dell’Alto Vicentino, che a migliaia percorrono ogni anno i suoi 750 metri di dislivello da Bocchetta Campiglia (1.216 metri) al rifugio Achille Papa (1.928 metri).

Così uniche che di loro ne parla anche la più importante testata nazionale, ‘La Repubblica’, la quale dedica a questa speciale mulattiera un lungo e dettagliato articolo sulla genesi di un’opera bellica strategica, costruita in meno di un anno nel 1917, per permettere di rifornire la prima linea sulla sommità del Pasubio, al riparo dal fuoco austro-ungarico. E spiega come raggiungerle, compresa la necessità di avere in tasca gli spiccioli per il parcheggio, nonché come camminare evitando i pericoli.

Emerge quindi il fascino che questa mulattiera unica al mondo può avere per un visitatore alla sua ‘prima volta’, come l’autrice dell’articolo, la giornalista marchigiana Giulia Echites, proprio come una di quelle bellezze sotto gli occhi di tutti che si danno per scontate.

52 gallerie del pasubio 2

‘Camminare su questa strada a cuor leggero è impossibile’,  scrive la Echites, riferendosi al pensiero di tutte le migliaia di soldati che persero la vita in Pasubio, ma anche alle difficoltà della passeggiata. E ricorda come le 52 gallerie sono state inserite al 22° posto tra le strade più pericolose al mondo, poiché a causa dei paesaggi mozzafiato gli escursionisti tendono a distrarsi, mentre camminano ‘tra le rocce ed il vuoto’, e di come la loro pericolosità sia stata motivo di incidenti mortali in passato. Per questo il divieto di transito è riservato anche alle biciclette.

La Repubblica non dimentica niente, ricorda al turista perfino di portare la pila per le gallerie più lunghe, ‘altrimenti non si va avanti’, e lo esorta di non lasciarsi distrarre dai finestroni laterali, che a volte sembrano l’uscita ma non lo sono, o di riparasi dal freddo, che accomuna tutte le gallerie, siano esse ‘dritte, elicoidali o, come l’ultima, a spirale’. Per chi ci mette dentro il piede ‘è come entrare in un ipermercato in agosto con l’aria condizionata troppo alta’.

Unica pecca dell’articolo, che inciampa su una consultazione delle strategie belliche forse troppo frettolosa, è la collocazione delle gallerie ‘su quello che era il versante più esposto alle artiglierie austro-ungariche’. Gli storici della grande guerra inorridiranno, ma sono avvisati.

http://www.repubblica.it/viaggi/2016/08/12/news/paesaggi_e_memorie_da_brivido_il_fascino_delle_52_gallerie_del_pasubio-145861253/

Marta Boriero

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