L’Italia è nella morsa di “Lucifero”, come è stato battezzato il settimo e più forte anticiclone africano di questa torrida estate che, secondo alcuni climatologi, è conseguenza del riscaldamento globale. Tra oggi e giovedì la fase più acuta con una escalation di città a bollino rosso. Ma domenica è in arrivo la perturbazione Beatrice che porterà un calo di temperature con temporali al nord e al centro.

 

Oggi il livello massimo di rischio caldo secondo il ministero della Salute è per otto città (Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Genova, Roma, Torino e Viterbo), ma domani crescono i centri urbani a bollino rosso. E’ previsto per 11 città (tutte quelle a rischio oggi tranne Genova, ma si aggiungono Milano, Perugia, Rieti e Verona), giovedì sale invece a 12 (non più a Torino ma in aggiunta ci sono Frosinone e Latina). “Oggi e domani saranno i giorni più caldi al centronord”, spiega ilmeteo.it. Il Piemonte boccheggia con temperature percepite fino a 43 gradi. Il caldo avvertito nelle Marche tocca invece i 40 gradi e in Emilia Romagna c’é una nuova allerta della Protezione civile fino a sabato. Le temperature elevate di questi giorni hanno inoltre causato l’aumento dei livelli dell’ozono in Alto Adige. Ed è stato il caldo a provocare l’incidente, in cui ieri ha perso la vita sul Gran Paradiso un uomo di 45 anni di nazionalità slovena, impegnato in una scalata. L’alpinista è infatti precipitato quando un ponte di neve, instabile per il gran caldo, ha ceduto sotto il suo peso. L’afa si fa sentire pure in Calabria con temperature sopra i 37 gradi in alcune zone, ed è allerta per tre giorni in Campania con temperature che potrebbero sfiorare i 39 gradi. A Capri è emergenza idrica, con la possibilità di uno stop notturno dell’erogazione di acqua. Il Bioparco di Roma cerca invece di rinfrescare gli animali distribuendo ghiaccioli a base di carne e frutta. Da domenica finalmente l’Italia troverà un po’ di refrigerio con la perturbazione Beatrice, che porterà cali di temperature e temporali al nord ma anche in Toscana, Umbria e Lazio. Ma se dal prossimo fine settimana Beatrice metterà fine alla prolungata siccità e all’allarme incendi (che quest’anno hanno ridotto in cenere quasi 35 mila ettari, una superficie doppia rispetto al 2011) nei campi bisognerà tenere alta l’attenzione sul possibile rischio di dissesto idrogeologico “che può essere innescato dai temporali che seguono periodi di secca così lunghi”. E’ questo il monito della Cia, la Confederazione italiana agricoltori. “Da una parte sicuramente la pioggia è una manna dal cielo per un settore piegato dalla siccità che ha provocato danni per 1,2 miliardi di euro – spiega l’associazione -. Dall’altra però l’alternarsi di situazioni climatiche estreme può creare ulteriori problemi in campagna. Bisognerà tenere alta l’attenzione”. (ansa)

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