La tradizione si perde nella memoria anche dei meno giovani abitanti di Lugo di Vicenza.

 

La visita del sindaco alle 5 malghe sulle colline del paese nella limpida mattinata di sabato scorso  è il doveroso rituale che ha trasformato una prassi amministrativa in un’ottima occasione per la riscoperta del territorio.

 

Il primo saluto degli amministratori comunali, ai quali si sono aggiunti alcuni cittadini e l’anziano sindaco Valerio Lanaro alle redini del paese fino al 2009, è toccato ai gestori di Malga Tena, dalla quale si gode di un panorama unico che abbraccia praticamente tutti i comuni dell’Altovicentino.

 

L’itinerario è proseguito poi per il Casello del Guardia fino ad arrivare a Malga Mazze Superiori e Inferiori, dove si accudiscono 75 capi di bestiame ed è ancora attiva la produzione di formaggio. Il giro si è concluso lungo la nuova strada ‘dell’Orto dimenticato’ che collega Monte Corno con la meta finale, Malga Granezzetta, edificio ristrutturato per ospitare gruppi anche numerosi.

lugo giro malche 19 sett 2015

Il sindaco Robertino Cappozzo, alla testa della comitiva, scambia volentieri una parola con tutti e approfitta di un momento di convivialità per ricordare al suo gruppo consiliare, presente numeroso, che non si tratta semplicemente di una ‘visita di cortesia’ agli affittuari delle malghe comunali ma qualcosa di più. ‘Le malghe sono un patrimonio del paese e della comunità – ha spiegato ai presenti Cappozzo – che va mantenuto e valorizzato. Pochi comuni possono vantarne uno come il nostro’.

 

Al Primo cittadino importa far passare quello che considera il messaggio più importante: la necessità di valorizzare il territorio, scontato sulla carta ma che in pratica è un’altra cosa. ‘Oggi abbiamo visto cosa abbiamo a Lugo che la gente non conosce nemmeno. Abbiamo scelto anche per questo di investire in zone che non sono sotto gli occhi di tutti, come la realizzazione della nuova strada ‘dell’Orto dimenticato’. Sempre tuttavia salvaguardando l’esistente e lontani da qualsiasi tipo di speculazione edilizia.’

 

 

Marta Boriero

 

 

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