“Così Lugo è destinato a morire” si sfoga così Marco 49 anni, papà del piccolo Valerio che a settembre dovrà salutare i suoi amichetti dell’asilo di Lugo e andare a scuola altrove.
E non sarà solo Valerio in questo suo futuro da pendolare della scuola: su 38 bambini che a giugno concluderanno l’asilo, solamente 18 risultano pre-iscritti alla scuola elementare di Lugo, mentre gli altri 20 si sparpaglieranno tra Calvene, Fara Vicentino e Zugliano.

Una decisione amara e sofferta presa dai genitori dei 20 bambini, dopo il  dietrofront che la dirigente scolastica Alessandra Zuffellato ha comunicato ai genitori a fine dicembre. Cambio di rotta inaspettato ed improvviso per mamme e papà, messo in atto dal consiglio d’istituto levando l’opzione in essere della settimana corta: dal prossimo settembre la campanella alla scuola elementare di Lugo suonerà dal lunedì al sabato. Decisione ribadita e confermata dalla Zuffellato nel consiglio straordinario di classe del 9 febbraio che non ha sopito di certo la rabbia dei genitori: “Un fulmine a ciel sereno, non ce l’aspettavamo dopo il sondaggio proposto dalla scuola stessa – continua il papà di Valerio – Sondaggio in cui la maggioranza preferiva la settimana corta e invece”.

In nome di esigenza di risparmio e mancanza di docenti, per la dirigenza dell’istituto comprensivo Nodari di Lugo di Vicenza così si chiude la faccenda, avvallato dall’ufficio scolastico di Vicenza, lasrobertino capozzociando strascichi per i genitori che, a pre iscrizione chiuse, ancora non si danno per vinti. Motivazioni confermate anche dal sindaco di Lugo Robertino Capozzo raggiunto al telefono: “Oggi come oggi non si può fare nulla, la Preside ha confermato che la carenza di personale ha portato a questa decisione – continua Capozzo – Ai genitori posso dire che bisogna essere pazienti e che noi come amministrazione comunale abbiamo sempre dato e continueremo a dare la nostra disponibilità, diversamente da quanto lasciava intendere il dirigente Giorgio Corà dell’ufficio scolastico provinciale . Questo cambio di orario ora ci coinvolge perché dovremmo modificare il servizio del trasporto e metterlo in linea con le nuove esigenze della scuola”.

“E’ una perdita per Lugo – ribadisce Marco il papà di Valerio – E i numeri lo dimostrano, dei 38 bambini 25 sono di Lugo e 20 se ne andranno, radicando amicizie ed abitudini in altri comuni”.
Potrà sembrare cosa di poco conto prendere un figlio e portarlo in un’altra scuola, potrà far storcere il naso ai molti che nel tempo d’un battito di ciglia liquidano la faccenda col ‘ tanto andare a scuola il sabato non ha mai ucciso nessuno’.
Ma spesso si dimentica che l’avventura per diventare ‘grandi’ comincia propria a scuola, dove non solamente si apprende a sapere leggere e scrivere. In classe, tra i corridoi di una scuola si intrecciano legami, si condividono pensieri, si litiga e poi si fa la pace: si cresce insomma. I piccoli che entreranno fiduciosi in prima elementare non sono solamente un numero matricola stampato sul libretto scolastico, sono il futuro.
Un futuro che a settembre a Lugo registrerà un piccolo esodo di bimbi tra i 6 e i 7 anni, perché assieme ai 20 piccoli che andranno in prima si accoderanno anche 6 alunni che la seconda elementare non la faranno più a Lugo ma in altri comuni, per ragioni di ménage familiare impostato sul sabato a casa da scuola, non per capriccio ma perché in linea con il Pof (proposta offerta formativa) che la scuola elementare di Lugo aveva adottato e modificato dopo l’inizio dell’anno scolastico.

Nel frattempo i genitori non demordono e continuano a lottare per quello che ritengono “una violazione della libertà scelta educativa della famiglia”, con la poca soddisfazione per le risposte sino ad ora ottenute.
Sono mamme e papà fortemente preoccupati per il futuro dei loro figli, che han voluto far nascere e crescere a Lugo ma che per i prossimi cinque anni poco lo vivranno, strappati dalla loro quotidianità e portati a scuola altrove, perdendo così punti di riferimento importanti che finora avevano trovato a Lugo.

Paola Viero

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