Settembre aveva fatto ben sperare i nostalgici delle giornate di sole e di caldo che rincasati dalle vacanze hanno potuto godere così di un gradito supplemento estivo nonostante per la meteorologia l’autunno inizi il primo giorno di questo mese.

E se per oltre quindici giorni l’intero territorio regionale non ha visto nemmeno una goccia d’acqua, così invece non sarà per la seconda parte di settembre.

Come ci spiega Marco Rabito, Presidente di Meteo in Veneto e ormai punto di riferimento di AltoVicentinOnline per le previsioni del tempo, la fase di stabilità che sinora ci ha accompagnato è destinata a cedere il passo ad impulsi umidi provenienti da Ovest: “Soprattutto a partire dal pomeriggio di domani” – argomenta il meteorologo AMPRO – “mi attendo un forte peggioramento del tempo con rovesci e temporali che localmente potranno essere anche di forte intensità. In questi casi non si può parlare di fenomeni estesi e strutturati, ma come tipico degli episodi temporaleschi potranno colpire in diversa misura: quel che è certo è che la fascia montana e pedemontana, come spesso accade, saranno quelle maggiormente interessate: aspettiamoci anche qualche grandinata, il gradiente termico fa ancora la differenza e questo significa ancora una volta fenomeni anche significativi”.

E mentre il Centro Funzionale decentrato della Protezione Civile regionale ha emanato un avviso di criticità idrogeologica ed idraulica valido sino alle prime ore di venerdì 17 settembre, Rabito mette invece le mani avanti pur senza allarmismi su un aspetto non certo secondario che potrebbe incidere pericolosamente sulla fenomenologia attesa per i prossimi mesi di ottobre e novembre: “Le temperature oltre norma di queste settimane oltre che nell’aria sono state registrate anche nella superficie marina del nostro Mar Mediterraneo: sappiamo che queste anomalie sono un ingrediente base per acuire gli eventi meteorologici autunnali e quindi la cosa va monitorata. Normale pensare a quanto accaduto ad esempio nel 2018 con la tempesta Vaia, in un contesto non dissimile: certo, tutto da verificare, gli aspetti da considerare sono molti ma questo dato ‘fuori norma’ non va trascurato: del resto se il riequilibrio termico nelle terre emerse arriva velocemente avendo un’inerzia termica rapida da dissipare, così non è per quella marina che rischia al contrario di affrontare anche il prossimo mese con temperature ancora elevate”.

In attesa quindi di sapere cosa ci riserveranno le prossime settimane, già sappiamo invece cosa aspettarci dopo la fase instabile di domani: “Venerdì e il weekend” – conclude Rabito –  “trascorreranno all’insegna di momenti perturbati intervallati da qualche periodo più asciutto, mentre le temperature seppur gradualmente, caleranno di parecchi gradi portandosi su temperature più in linea col periodo se non leggermente sottomedia”.

Marco Zorzi

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