Niente finanziamenti per i gruppi di Medicina Integrata di Schio, perché la Regione Veneto non riconosce la loro organizzazione.

L’allarme è lanciato da Carlo Cunegato, che con una interrogazione a risposta orale chiede al sindaco Valter Orsi e alla sua giunta a che punto sia la domanda dei 9 gruppi, fatta alla Ulss e ancora in attesa di una risposta.

“Al momento a Schio ce ne sono 2 – ha spiegato Carlo Cunegato,  capogruppo in consiglio comunale di TesSiamo Schio – ma non sono organizzati secondo i criteri previsti dalla Regione, che di conseguenza non eroga i finanziamenti”.

Uno dei grandi cambiamenti della Sanità Veneta riguarda proprio la creazione di gruppi di medicina integrata sparsi nel territorio delle Ulss. Piccole unità che dovrebbero contare al loro interno da 6 a 10 medici, con un’infermiera e una segretaria, che si alternano nell’ambulatorio aperto 12 ore al giorno.

“Questi numeri consentono ai medici di conoscere i pazienti – ha spiegato Cunegato – alla segretaria di gestire l’agenda in relazione alle esigenze della persona, della quale si conoscono le patologie e le problematiche. Inoltre la presenza dell’infermiera diventa preziosa, perché l’affiatamento con i medici e la sua presenza migliorano il servizio. Questa organizzazione garantisce una prossimità relazionale che è indispensabile per fornire un servizio di qualità”.

A Schio, al momento, si contano 2 gruppi di medicina integrata, formati da 16 e 18 medici, con sede entrambi alla Casa della Salute (ex ospedale De Lellis) e un call center unico che sostituisce la segretaria.

“Questo significa che gli operatori non possono conoscere i pazienti e gestire l’agenda con la necessaria consapevolezza delle esigenze particolari delle persone – ha sottolineato Cunegato – La risposta è buona dal punto di vista amministrativo, ma pessima dal punto di vista sanitario. Inoltre l’infermiera ha un ambulatorio a se stante e il medico, invece di lavorare a stretto contatto come nei piccoli gruppi, si limita ad inviare i pazienti con un’impegnativa. Sia la funzione di segreteria, sostituita dal call center, sia il personale infermieristico sono organizzati direttamente dalla Ulss, mentre per la maggior parte dei gruppi nelle altre aziende Ulss sono i medici stessi ad organizzare le due attività. Questo sta comportando difficoltà e un forte rallentamento a raggiungere le caratteristiche previste dalla normativa per le Medicine di Gruppo Integrate, con il risultato che a tutt’oggi nessuna medicina di gruppo integrata viene riconosciuta dalla regione con perdita dei relativi finanziamenti regionali”.

Niente polemiche con l’amministrazione da parte di Cunegato, piuttosto l’intenzione di riconoscere il passo avanti fatto verso il nuovo modello di Sanità, ma puntando il faro sull’obiettivo finale.

“La medicina integrata in piccoli gruppi di medici, con una segretaria e un’infermiera consente un rapporto più individualizzato con il paziente e una diffusione più capillare nei quartieri, elemento non trascurabile visto che il fruitore medio è un anziano che può avere delle difficoltà negli spostamenti – ha sottolineato il consigliere – Chiedo pertanto al sindaco cosa ha intenzione di fare perché vengano istituiti i 9 gruppi previsti, con relativi finanziamenti. Mi piacerebbe anche sapere se il primo cittadino ritiene che un’impiegata sia più efficiente di un call center e che piccoli gruppi di medicina integrata distribuiti nei quartieri garantiscano un servizio più umano e di qualità”.

A.B.

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