Il Nuovo Istituto Riabilitativo Eliotarapico Nirem, ex Ospedale di Mezzaselva, sarà tra le poche strutture in Italia per l’addestramento dei pazienti all’utilizzo di Phoenix, esoscheletro made in Italy di ultima generazione.  Si tratta di una protesi bionica indossabile da chi ha perso l’uso degli arti inferiori. Un centro pilota in questo senso sull’Altopiano. Il Direttore Sanitario della struttura, Pier Luigi Castiglione, spiega: “Abbiamo l’esoscheletro e l’abbiamo già utilizzato. Si tratta di un dispositivo interessante rispetto ad altri dello stesso tipo perché semplice da usare e leggero (pesa 13 kg). Permette al paziente di interagire con la macchina e di utilizzarlo più facilmente”.

Ma quali sono i possibili usi di un simile strumento scientifico? Prosegue Castiglione: “Questo tipo di protesi bionica può essere utilizzato dai pazienti paraplegici, ma anche da coloro che sono affetti da sclerosi multipla e più in generale quei pazienti con un deficit agli arti inferiori.” Tante le possibilità di utilizzo dell’esoscheletro grazie ad esso la robotica può cambiare la vita alle persone che non sono più in grado di camminare. Un fiore all’occhiello dell’Altopiano il Nirem che in Veneto è l’unica struttura ad utilizzare Phoenix e offre vari trattamenti per la riabilitazione fisica e neurologica. Dopo una serie di problemi e due ricorsi al Tar nell’estate 2016 il Nirem ha aperto alle degenze è come spiega il Dottor Massimo Filippi, che opera nella struttura: “La situazione al momento è ottima, Esoscheletro
continuiamo con le degenze e arriveremo alla capienza massima entro l’anno”. Discusso nosocomio privato quello di Mezzaselva ha prodotto trenta posti di lavoro, 25 altopianesi e 5 medici provenienti dalla pianura.

“Abbiamo un’area di neuroscienza, in cui facciamo per esempio la terapia neurocognitiva per la stimolazione celebrare e per migliorare le capacità, i deficit cognitivi e l’invecchiamento celebrare. – prosegue il Dottor Filippi – Partiremo tra qualche mese anche con la realtà virtuale per la stimolazione dei pazienti”.

Il fulcrum del nosocomio è il ricovero riabilitativo e visto il luogo magnifico in cui il Nirem si trova a volte la terapia viene svolta all’aperto, se il paziente lo consente. Una struttura sanitaria storica che molti altopianesi e veneti ricordano rinata dalle sue ceneri e che sta mettendo in campo tecniche innovative e tecnologie mediche di ultima generazione. Nella struttura entro l’anno verrà attivato anche un bar.

Giulia Rigoni

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia