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Pfas. Mamme e neonati a rischio morte . Sbrollini sollecita il Governo

Ha scatenato non poco allarme in Veneto il dossier sui Pfas che evidenzia danni sulle donne incinta e sui feti. Onorevole Daniela Sbrollini: “Ho scritto un’interrogazione al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin per sollecitare un rapido intervento dell’Istituto Superiore di Sanità”.

“La salute pubblica prima di tutto – conclude l’on. Sbrollini”. A destare preoccupazione è lo ‘Studio sugli esiti materni e neonatali in relazione alla contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche”, commissionato dalla giunta di Zaia, datato 29 settembre 2016 e ‘secretato’, come denunciano i consiglieri regionali veneti, fino a pochi giorni fa.
Un dossier dal quale emerge che il 4,5% delle donne in gravidanza residenti nei comuni del Veneto contaminati dai Pfas, soffre di gestosi e il 5,3% soffre di del diabete gestionale: percentuali al di sopra del resto del territorio veneto. Incrementi particolari si sono registrati, sempre secondo lo studio regionale, sui bambini nati in SGA: questi bambini presentano, rispetto a quelli nati con peso e lunghezza appropriati per l’età gestionale un rischio di malattia e mortalità maggiori in età adulta. Fino al 2013 i bambini Sga nei comuni veneti erano il 3,6 per cento, a fine 2015 la percentuale è incrementata fino al 5,4 per cento contro il dato veneto medio del 3,1 per cento.

Questi i passaggi più allarmanti dello studio realizzato dal Registro nascita e dal Coordinamento malattie rare della Regione Veneto, analizzando i ricoveri ospedalieri fino al 2015 di oltre 15 mila gestanti residenti oltre che nella cosiddetta ‘zona rossa pfas’, anche nei comuni limitrofi e in ben 13 comuni del vicentino.

“Analizzando per singoli apparati, spicca, nell’area coinvolta da Pfas una prevalenza più elevata per le anomalie del sistema nervoso – specifica nella sua interrogazione l’on. Sbrollini”. Nello specifico si tratta del 5,1per mille contro il 3,6 per mille, attuale campo di indagine tra i ricercatori; del sistema circolatorio 1,0 per mille contro lo 0,6per mille e per le anomalie cromosomiche 2,2 per mille contro 1,6 per mille. ” Per confermare l’esistenza di un nesso causa-effetto sono necessari ulteriori approfondimenti –  conclude la Sbrollini – Il Governo solleciti l’intervento dell’ISS per garantire la salute dei cittadini veneti travolti dal fenomeno Pfas”.

Paola Viero