Sembrava una festa, ne è nata una polemica. A innescarla il gruppo di cittadini La Cordata al quale non è andata proprio giù la fanfara usata dalla Ulss 4 per presentare le due nuove ambulanze super potenti e iper attrezzate per affrontare qualsiasi terreno, anche il più scosceso.

“I due moderni mezzi di soccorso appena acquistati dalla Ulss 4 non bastano da soli a rispondere, purtroppo, ai requisiti idonei a garantire livelli adeguati con i principi di diritto comunitario scrive il Comitato cittadini La Cordata -. La loro dislocazione all’interno del Polo ospedaliero di Santorso non permette in codice giallo e rosso, entro venti minuti come previsto dalla normativa europea, il raggiungimento territoriale di tutto il comprensorio di pertinenza all’Ulss 4. Molti cavalli sotto un cofano sono inutilizzabili quando con i tempi di organizzazione e difficile percorribilità delle strade, oggi, si rischia di morire prima dell’intervento del Suem. E pensare che l’obiettivo era quello di realizzare in tempi brevi un moderno Ospedale per acuti ad alta tecnologia ed assistenza, organizzato a rispondere adeguatamente alle necessità di pazienti con caratteri di urgenza e di emergenza. Non ci siamo proprio”.

E la critica non si ferma qui: “Semmai chiediamo alla direzione generale dell’Ulss 4: dov’è finito il progetto Padi? La Regione Veneto ha istituito con questo progetto la collocazione di apparecchiature cardio-defibrillatori in tutti i supermercati, centri sportivi e altri centri di aggregazione. In caso di bisogno parte un allarme al centro con codice blu. Codice blu è il termine con cui l’operatore 118 attiva il sistema tipo Progetto Vita attraverso la chiamata dei defibrillatori sul territorio. Progetto Vita è il primo progetto europeo di defibrillazione precoce sul territorio, punto di riferimento per la legge nazionale 3 aprile 2001, n° 120. Secondo noi queste sarebbero le iniziative da inaugurare e benedire”.

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