‘Vorremmo sapere quanti saranno costretti a lavorare a Natale, Santo Stefano e Capodanno. Ci piacerebbe chiederlo ai veneti, ma non possiamo: non vogliamo mica far perdere il posto di lavoro a qualcuno. Eppure, sappiamo che migliaia di veneti dovranno passare le Feste sul posto di lavoro invece di restare in famiglia e trascorrere qualche ora di pace e serenità con i propri cari”.

Lo chiedono i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle che “incolpano di ciò il professor Monti che, pensando di far il bene dell’economia, ha liberalizzato in modo selvaggio gli orari commerciali, portando le aperture dei negozi a 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Feste incluse. La cosa negativa è che queste liberalizzazioni non hanno portato i benefici economici sperati e la crisi del settore è ancora forte”.

“Due anni fa – ricordano gli esponenti Pentastellati – la Corte di Cassazione ha ribadito che il lavoro festivo non può essere un obbligo. Ma sappiamo bene che il lavoratore è la parte debole e spesso non si trova nelle condizioni di poter dire no. All’inizio di questa legislatura il Movimento 5 Stelle ha presentato in Parlamento una Legge sugli orari commerciali per tentare di mettere ordine in materia; il provvedimento puntava all’abrogazione delle liberalizzazioni di Monti e lasciava anche la possibilità per i commercianti di organizzarsi per aperture domenicali studiate sulla base di rotazioni che non avrebbero pesato troppo sui lavoratori ma, al contempo, avrebbero potuto soddisfare anche l’esigenza dei consumatori”.

“Nonostante quello che dicono di noi, non vogliamo azzoppare il commercio e neppure impedire alla gente di fare la spesa – spiegano i consiglieri M5S – Quindi, dopo un percorso faticoso e tante battaglie, la nostra proposta è stata approvata, all’unanimità, alla Camera in un Testo Unico che non abolisce le liberalizzazioni, ma contiene alcune importanti misure per il piccolo commercio”.

“Queste le principali novità – evidenziano i consiglieri regionali – gli orari devono prevedere almeno 6 chiusure festive obbligatorie su 12 festività individuate, viene stabilito un Fondo a favore delle microimprese, con uno stanziamento di 90 milioni di euro in un quinquennio da utilizzare per l’ampliamento dell’attività, per la dotazione di strumentazioni nuove, comprese quelle necessarie per i pagamenti tramite moneta elettronica, e di sistemi di sicurezza innovativi. Ma anche per l’accrescimento dell’efficienza energetica”.

“Il testo è ora in discussione al Senato – concludono i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle –  ma sappiamo che dà fastidio alle lobby della grande distribuzione. Anche in Veneto faremo la nostra parte per fare in modo che finisca questa situazione inaccettabile e che le famiglie possano trascorrere qualche giorno di serenità in più durante le Feste”.

M5Stelle alla Regione Veneto

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