“Cibo Solidale” è il nome del progetto che unisce le strutture dell’Ulss 4 Alto Vicentino e i bisogni dei nuovi poveri, grazie alla collaborazione tra la Serenissima Ristorazione, che fornisce i pasti all’Ospedale Unico dell’Alto Vicentino e ai Servizi territoriali dell’Azienda sanitaria, e il personale dell’Ulss 4, Direzione Medica ospedaliera dell’Ospedale Unico. Si tratta di un progetto molto semplice, che si inserisce in una fase di rinnovata attenzione verso la lotta agli sprechi ed in particolare allo spreco di cibo. Non è più accettabile – questo il pensiero alla base dell’iniziativa del Direttore Generale dell’Ulss 4 Daniela Carraro – che in un periodo in cui stanno ripresentandosi diffuse povertà anche economiche, ci siano persone che non riescono a soddisfare il bisogno primario di mangiare. In tal senso ogni realtà istituzionale può fare qualcosa.

 

“Abbiamo analizzato l’andamento dei pasti erogati all’interno dell’Ospedale Unico – spiega Alberto Leoni, Direttore dei Servizi Sociali dell’Ulss 4 – verificando che ogni giorno si registravano fisiologiche eccedenze di cibo per svariati motivi, eccedenze che finivano per non essere consumate. Da qui l’iniziativa molto semplice di strutturare una collaborazione con un locale centro di accoglienza per le povertà estreme di Schio, gestito da una Cooperativa Sociale, e di organizzare il servizio di fornitura pasti non consumati in Ospedale. Il servizio, come fanno sapere dalla Direzione Medica, funziona regolarmente e bene, con soddisfazione di tutte le parti in causa”.

Il servizio funziona tutti i giorni: nel tardo pomeriggio la ditta responsabile della ristorazione fornisce in appositi contenitori il cibo non utilizzato, con buona varietà e qualità di scelta per gli ospiti della struttura di accoglienza, che lo possono consumare in serata o il giorno successivo. “L’iniziativa Cibo solidale, che ho creato anche all’Ospedale Mater Salutis dell’Ulss 21 e che ha funzionato benissimo – nota Daniela Carraro – ci permette non solo di recuperare cibo che altrimenti andrebbe sprecato, ma soprattutto di attuare un gesto concreto che abbia un valore per le persone che ne hanno davvero bisogno”.

Il tema dello spreco di cibo è oggi di grande attualità. Lo stesso Ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo ha fatto intendere che presto il Governo adotterà nuove e specifiche norme contro questo spreco. La questione è stata sollevata anche sull’onda di un intervento della nota scrittrice Susanna Tamaro, che ha fatto notare come oggi in Europa vengano sprecati circa 180 chili di cibo per abitante ogni anno, mentre ci sono 79 milioni di persone che vivono al di sotto della soglia di povertà. Un altro fautore dello spreco zero è Andrea Segrè, professore universitario a Bologna, saggista e ideatore del Last Minute Market, iniziativa che recupera i cibi in scadenza nella grande distribuzione commerciale per distribuirli ai poveri.

In Veneto però qualcosa di concreto si sta muovendo. Lunedì 20 maggio infatti, a Padova, si riuniranno un migliaio di Sindaci italiani ed europei per il primo Forum in occasione della Green Week 2013, in un incontro dedicato alle buone pratiche che le amministrazioni possono attuare per ridurre gli sprechi alimentari. Intanto, il progetto del cibo solidale è già attivo anche nel Veronese: gli alimenti non consumati dai degenti e dai dipendenti dell’Ulss 21 di Legnago sono destinarli, attraverso la Caritas parrocchiale, alle persone bisognose. Gli alimenti residuati dei degenti e del self-service della mensa dei dipendenti, vengono immediatamente chiusi al termine dei servizi in contenitori monouso, che vengono poi consegnate agli operatori della Caritas i quali provvedono alla distribuzione del cibo.

di Redazione Thiene on line

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