Un dolore lancinante a una spalla, l’impedimento di lavorare e una prescrizione medica per una terapia anti-dolore ad ultrasuoni. Fin qui tutto bene, ma poi arriva il bello. Perché all’ex ospedale di Schio, dove la donna avrebbe avuto esenzione totale a causa della patologia di cui soffre suo malgrado, il posto per le cure c’è, ma solo da ottobre.

“Una presa in giro – secondo la diretta interessata – perché il dolore è molto forte e non posso assentarmi dal lavoro fino a ottobre”.

La signora soffre da anni di una malattia che le procura intensi dolori a una spalla, con conseguente difficoltà motoria del braccio.

“Mi sono rivolta al vecchio ospedale di Schio per un consulto in fisiatria dove mi hanno ricevuta Spallavelocemente – ha spiegato la 38enne che vive in città – Il mio problema è dovuto a una malattia che mi porto dietro da qualche anno e necessito di terapie del dolore. Dopo la visita, la fisiatra mi ha consigliato di eseguire un ciclo di ultrasuoni, per il quale, vista la mia patologia, ho diritto a esenzione totale del ticket sanitario”.

Nel momento di fissare le sedute per la terapia a ultrasuoni però è arrivata la doccia gelata: gli appuntamenti sono 10 e il primo è a metà ottobre.

“Io però per ottobre vorrei essere guarita – ha commentato la donna – Le necessità lavorative sono ovvie e il dolore, che persiste anche la notte, fino ad allora sarebbe insopportabile. Mi chiedo come sia possibile fissare una terapia del dolore tre mesi dopo la prescrizione del medico. Mi sono quindi rivolta ad un ambulatorio privato, dove, al costo di 15 euro a seduta, ho iniziato la terapia il giorno stesso, ma – ha concluso – sinceramente sono molto amareggiata perché non mi sento tutelata dalla sanità pubblica”.

A.B.

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