Carlo Cunegato, consigliere di minoranza a Schio e leader di TesSiamo Schio, non è convinto che la fusione tra Aim, Ava ed Etra porterà troppo bene al comune a causa dell’inceneritore, che a suo avviso invece di essere depotenziato, potrebbe subire un aumento dei rifiuti da eliminare.

Il consigliere esprime i suoi dubbi con un’interrogazione al sindaco Valter Orsi, che invece sottolinea la sua intenzione a rispettare quanto promesso in campagna elettorale: una graduale diminuzione dell’utilizzo dell’impianto.

“Il sindaco e la sua lista hanno promesso di voler fuoriuscire dalla logica dell’incenerimento – ha sottolineato Cunegato – ma Andrea Levorato, presidente di Etra, ha affermato che l’inceneritore di Ava potrà essere utile per trattare il loro secco, auspicando di fatto la possibilità di bruciare i loro rifiuti nel nostro comune”.

Il timore di Cunegato è che la fusione tra le aziende determini di fatto l’impossibilità, per il comune di Schio, di porre dei limiti (e tantomeno una riduzione) sulla mole di rifiuti da incenerire, non adempiendo di conseguenza alle promesse fatte ai cittadini desiderosi di avere un minore impatto nell’aria.

“Ciò che teniamo – ha spiegato il consigliere – è che diminuendo di molto le quote e quindi il potere del nostro comune, ogni possibile progetto di diminuzione o di fuoriuscita dall’incenerimento diventi impossibile. Il rischio è che Schio finisca per contare sempre meno rispetto all’impianto che brucia rifiuti nel territorio. Temo si arrivi a mettere una pietra tombale su ogni tipo di soluzione alternativa, perché il nostro comune, in una società così grande, avrà poca capacità di incidere sulle decisioni future”.

Determinata la posizione di Orsi, che rassicura Cunegato sulla sua intenzione di far prevalere il valore di quanto promesso. “Le aggregazioni sono un’opportunità – ha spiegato Orsi – ma rimane l’intenzione di non ampliare l’inceneritore e di favorirne la graduale riconversione”.

A.B.

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