“Non mi farò mai curare da un medico no vax, non mi dá alcuna fiducia. Chiederò a mia volta garanzie”.

A pronunciare queste parole che lasciano poco spazio all’immaginazione, è la scledense consigliera di minoranza Maura Fontana dopo aver appreso quanto deciso durante l’ultimo CdM che ha stabilito il reintegro dei sanitari sospesi dal servizio attivo. Maura Fontana, impiegata al comune di Thiene non ha mai negato la sua riconoscenza alla scienza ed ai medici. Pluritrapiantata, vive in sedia a rotelle ed i suo è un continuo andare e venire da ospedali del Nord Italia, che si occupano del suo caso.

In Veneto dall’inizio della pandemia e soprattutto dall’istituzione dell’obbligo vaccinale, sono stati 2500 gli operatori sanitari sospesi per non aver adempiuto, tutte persone che hanno comunque mantenuto il posto di lavoro pur senza retribuzione: attualmente in queste condizioni si trovano circa 600 sanitari di cui 12 medici, 180 infermieri, 200 operatori sociosanitari. Gli altri sarebbero tecnici di laboratorio, amministrativi e veterinari.

Una decisione, quella del neonato governo Meloni, che ha comunque visto molte contrarietà anche tra gli alleati con un ‘picco’ di dissenso soprattutto tra le fila di Forza Italia palesate addirittura con le dimissioni di Letizia Moratti che accanto alla fiducia venuta meno nei confronti del Presidente Fontana, non ha fatto mistero di essere fortemente contraria anche alla gestione post pandemica, linea governativa inclusa.

Ma la voce levata dall’attiva amministratrice scledense e Vice Presidente dell’Associazione Nazionale per la promozione e la difesa dei diritti delle persone disabili, risuona invece in una regione dove il governatore Zaia non ha perso tempo nell’elogiare la neo premier e leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, ribadendo quanto sia grande il bisogno di riammettere in corsia il personale sospeso.

Posizioni che travalicano quelle di ‘scuderia’ e toccano il personale. E che in qualche caso, come rimproverato da qualcuno a Zaia, sono sembrate inseguire un po’ il vento del momento: non per Maura che invece non ha mai taciuto la sua piena fiducia nella medicina e nel vaccino del quale, per ragioni cliniche,  è stata tra le prime a beneficiare.

Una che gli ospedali li frequenta suo malgrado per diverse patologie sin dalla giovane età, cercando non solo di affrontare di volta in volta le difficoltà col sorriso, ma di informarsi responsabilmente, documenti alla mano: “L’evidenza clinica a supporto della vaccinazione” – dichiara ancora Maura Fontana – “è chiara e la tecnica dell’Rna messaggero viene usata da ormai 20 anni. Non si tratta quindi di aver messo in piedi in poco tempo tecniche improvvisate! Quello che è cambiato è la velocità di approvazione di questo vaccino che, per ovvie necessità di urgenza, ha beneficiato di una accelerazione burocratica mai vista prima”.

di Redazione AltoVicentinOnline

 

“Non è rischioso fare rientrare i medici no vax”, il ministro: “Decideranno i dg”. Molte regioni dicono no – AltoVicentinOnline

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