E’ un sindaco di Schio in stile ‘renziano’ quello che ha tenuto banco al consiglio comunale ieri sera.
In una seduta condita dal ‘colpo di scena’ dell’estromissione del consigliere Mauro Tessaro dal gruppo ‘Noi Cittadini’, a causa di mancata collaborazione e rapporto di fiducia, il primo cittadino Valter Orsi, dotandosi di slides proiettate nella sala consigliare ha presentato il progetto ‘La Porta del Tempo’. Un documento che sembra uscire da un cassetto, ma che altro non è che il nome ‘infiocchettato’ del Dup, il documento unico di programmazione.
Un progetto che punta in alto, comunque, mostrando ciò che l’amministrazione comunale intende realizzare nei prossimi anni del mandato e che, se i finanziamenti lo consentiranno, garantirà a Schio uno sviluppo in crescita su vari fronti: turismo, infrastrutture, sport, architettura, cultura e commercio.
Tanto per iniziare, il progetto di riqualificazione della città prevede il recupero storico di edifici importanti. Il teatro civico avrà facciate, poltrone e serramenti nuovi e un nuovo anello per ampliare il numero degli spettatori. Sarà messa in sicurezza la strada dell’Asilo Rossi con 800mila euro del fondo di Cariverona e saranno ‘sistemati’ il Villino Rossi, la Fabbrica Alta, i Giardini Jaquard e il Campus Schio. Alcuni monumenti storici, come è già avvenuto per la Fontana del Pasubio, ritroveranno nuovo splendore grazie anche all’intervento di alcuni privati con finanziamenti autonomi.
Per quanto riguarda il turismo, Schio potenzierà il suo centro commerciale naturale, grazie all’aiuto dei commercianti e di Confcommercio. Sarà inoltre intrapreso un percorso di riqualificazione per monumenti sacri e artistici, palazzi storici e archeologia industriale.
Con 40 milioni di euro, finanziati in modo condiviso con altri comuni e con la Regione Veneto, si dovrebbe realizzare il Destra Leogra, la tanto attesa strada che mira a deviare il traffico verso nord togliendolo dal centro storico.
Per quanto riguarda lo sport, gli interventi in programma puntano alla manutenzione e al recupero degli impianti e con la probabile vendita delle quote comunali di Pasubio Group, Cà Trenta avrà il suo campo sintetico.
Anche la sicurezza, tema di particolare interesse pubblico in questo momento storico, sarà potenziata. “Saranno installate telecamere intelligenti – ha spiegato Orsi – che saranno posizionate ai varchi della città e potranno controllare le auto in entrata e uscita monitorandone anche assicurazione e proprietà.
“E’ una strada lastricata di buone intenzioni – ha commentato il primo cittadino sostenuto dalla sua maggioranza – I limiti arrivano dai finanziamenti, che al momento non sono garantiti e dalla spesa corrente che, visti i continui tagli imposti dal governo centrale, è sempre a rischio. Guardiamo la luce sopra la città” è stata infine l’esortazione di un Orsi particolarmente ottimista, che dopo la presentazione del progetto ha trovato ad attenderlo i commenti poco entusiasti dell’opposizione targata Pd.
“Il documento non è nuovo – ha spiegato Giovanni Battistella, capogruppo del Pd in consiglio comunale – è la riproposta del vecchio progetto. L’amministrazione comunale sta procedendo a spot, senza un percorso ben tracciato e a volte sembra non sapere qual è la direzione finale da raggiungere. Non riusciamo a vedere progetti concreti, ma solo piccoli interventi. Schio ha perso oltre 400 ‘migranti’ – ha continuato, intendendo con il termine ‘migranti’ le persone che si trasferiscono a Schio per motivi lavorativi e non gli extracomunitari in cerca di fortuna – e di questo passo la città tra una ventina d’anni sarà una grande casa di riposo”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere Pd Mario benvenuti, che ha rincarato quanto esposto dal suo capoguppo: “In questa amministrazione non vedo eccellenze. Un buon ‘governo’ non fa solo tagli e risparmi e li esalta facendone propaganda, ma dovrebbe avere in serbo una serie di progetti di ampia a portata. Schio in questo momento fa politica dell’individuo, quando invece dovrebbe puntare alla comunità e all’intero territorio. Il Dup presentato oggi è un documento labile e le risorse non sono certe, ma è compito dell’amministrazione recuperarle per portare a termine quanto si prefigge”.
Respinte infine al mittente le accuse della minoranza dagli assessori Anna Donà e Sergio Rossi, che invece sostengono la vicinanza del personale della giunta ai cittadini e la loro disponibilità a fissare incontri privati. Respinta anche l’accusa della mancanza di progetti che, come ha spiegato Rossi “anche se sono interventi singoli che si possono considerare ‘a spot’, in realtà fanno tutti parte del grande progetto di riqualificazione e miglioramento della città e delle sue potenzialità.
Anna Bianchini