Si allarga l’esperienza degli orti sociali: è stato firmato l’accordo per l’affidamento di un terreno di circa 3500 metri quadrati in via degli Orti, a Poleo, dove potranno essere ricavati una ventina di lotti da assegnare ad altrettante persone. La città di Schio rilancia così e amplia un’iniziativa

che crea nuovi spazi dove gli scledensi possono, oltre che passare del tempo in maniera salutare, combattere la crisi e aiutare il prossimo, poiché una parte del raccolto viene consegnata periodicamente alla mensa di Casa Bakhita. Ad oggi, l’associazione “Orti sociali” ha già una trentina di cittadini all’attivo, che lavorano in lotti di circa 80 metri quadrati nelle due aree già disponibili a Magrè. Nei prossimi giorni si raccoglieranno le domande per i nuovi orti a Poleo: le richieste possono essere presentate presso il Servizio Comunicazione nelle barchesse del Palazzo Fogazzaro in via Pasini  (entrata Informagiovani, porta a destra – orario 9-13, tel. 0445.691212).

“Con questo nuovo terreno diamo maggiore respiro e possibilità a questo progetto, che si contraddistingue anche per il suo carattere solidale – sottolinea l’assessore Antonietta Martino -. Grazie ai volontari dell’associazione, che con cura e passione ne seguono la gestione, gli orti sociali sono per tanti cittadini un’opportunità di stare insieme, di passare del tempo all’aria aperta e di coltivare e condividere una passione. Che attraverso i prodotti coltivati si traduce anche in benessere a tavola e in un risparmio economico”.

Il progetto è semplice: il Comune mette a disposizione dell’associazione alcuni terreni, che vengono assegnati ai cittadini, i quali possono così coltivare dei prodotti destinati esclusivamente ad essere consumati direttamente da chi li coltiva, con un risparmio diretto quindi anche dal punto di vista economico. Non solo non è ammessa nessuna forma di vendita o commercializzazione, ma l’iniziativa ha anche un importante scopo sociale: in cambio della concessione dei terreni il Comune chiede la cessione di una parte dei prodotti raccolti che la stessa associazione conferisce a istituzioni locali che si occupano di famiglie o persone che vivono in situazioni di bisogno. Secondo il regolamento, inoltre, gli orti devono inoltre essere coltivati biologicamente promuovendo i cicli naturali di produzione ed è vietato l’uso di concimi chimici e di prodotti inquinanti (diserbanti, antiparassitari ecc.) non ammessi dalla normativa per le coltivazioni biologiche.

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