Un cartellone colorato nella cupola del Duomo, autorità cittadine, e un monsignore fortemente emozionato. Festa a sorpresa, in occasione della messa delle 10 di oggi al Duomo di Thiene

, dove in molti hanno voluto presenziare non solo per onorare la sacra scadenza settimanale, ma per non mancare alla festa a sorpresa organizzata per festeggiare i 30 anni di sacerdozio di Don Livio Destro che ricorrevano mercoledì scorso. Presenti alla celebrazione il sindaco Giovanni Casarotto, il vicesindaco Alberto Samperi, l’assessore Maria Gabriella Strinati, i rappresentanti di alcune associazioni di Thiene, la Caritas e il consiglio pastorale.

All’inizio della celebrazione ha preso il microfono Giorgio Busin, vice presidente del consiglio pastorale, che a nome di tutti ha ringraziato Don Livio per il lavoro svolto nei 5 anni della sua permanenza a Thiene e l’ha invitato a scendere dall’altare per guardare all’interno della cupola. Con grande sorpresa ed emozione il sacerdote si è trovato davanti un grande cartello che recitava un grazie per la sua testimonianza di fede alla comunità. Al termine della lettura del Vangelo, il commosso sacerdote ha ritenuto opportuno rompere gli schemi e predicare l’omelia dalle scale sotto l’altare, con il microfono in mano. “Tutto è Grazia – ha ribadito Don Livio – tutto è vita di Dio. Dalle cose belle a quelle brutte, la vita di Dio passa attraverso la nostra vita”. Poi, spiegando che il raccolto dell’offertorio sarebbe andato in aiuto ai terremotati dell’Emilia, la messa è proseguita regolarmente, con una sola eccezione: la preghiera dei fedeli adattata alle circostanze, recitata dai collaboratori e rappresentanti delle attività della parrocchia, e concentrata sul trentesimo di Don Livio e la realtà della comunità di Thiene.

La Messa è terminata con un dono al Monsignore che Giorgio Busin ha così spiegato “doniamo un girasole a Don Livio perché come il fiore si gira a guardare il sole, lui si sposta tenendo sotto controllo la sua comunità. E doniamo un I-Pad, perché è il prete più tecnologico che conosciamo”.

Anna Bianchini

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