Successo della raccolta firme a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare in materia di regolamentazione del gioco d’azzardo, raccolte in più di 400 comuni italiani e prontamente consegnate pochi giorni fa alla Camera dei deputati. Solo a Thiene e in alcuni comuni limitrofi come Zanè, Zugliano, Calvene e Lugo sono state raccolte quasi 2.000 firme.

L’iniziativa, promossa dalle associazioni Legautonomie e Terre di Mezzo, ha portato alla raccolta complessiva di più di 93.000 firme. Il disegno di legge è composto da 22 articoli e tocca i temi della tutela della salute delle persone, dei poteri ai comuni, del recupero finanziamenti per le cure, la prevenzione e la ricerca, della regolamentazione della pubblicità per evitare coinvolgimento dei minorenni, dell’incremento del fondo antiusura per il pagamento dei debiti da gioco.

Davanti a quella che deve essere considerata una piaga sociale, basilare è il ruolo previsto per i Sindaci, ai quali si intende dare competenze incisive in materia con potere di regolamentazione, visto che sono proprio questi ad essere costretti a subire le conseguenze del fenomeno sul tessuto sociale che mina la sicurezza del territorio e delle famiglie, che cadono nel circolo della disperazione. I sindaci, dunque, devono essere le autorità, sentiti i questori, che autorizzano l’apertura di sale da gioco e l’installazione di apparecchi per il gioco come le slot machine, che possono imporre dei limiti nelle giocate e nelle vincite. Ricordiamo infatti che ad oggi il gioco d’azzardo è materia statale e i Comuni non hanno alcun potere regolativo, ispettivo o autorizzativo. Secondo le stime sono 800.000 i giocatori a rischio dipendenza, 15 milioni quelli abituali, 3 milioni a rischio patologico. 100 miliardi il fatturato, pari al 4% del PIL nazionale, dato che fa del settore la terza industria italiana.

Marta Boriero

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