L’amministrazione di Valdastico rimanda la consultazione popolare sul calcificio progettato dalla Fassa Bortolo di Spresiano (Tv) in contrà Sella e in paese si infiamma di nuovo la protesta.

 

Il regolamento grazie al quale si fissavano le regole della consultazione per tutti quei cittadini desiderosi di dire la propria sulla realizzazione dell’opificio era stato approvato in consiglio comunale il 16 marzo. Come termine ultimo per la consultazione il sindaco Claudio Guglielmi aveva fissato allora il 31 maggio. Poi, la proroga a data da destinarsi, decisa perché in Regione Veneto non è ad oggi arrivato parere favorevole da parte degli organi preposti sulla sicurezza per i cittadini e l’ambiente.

 

La consultazione si farà, aveva fatto sapere l’amministrazione con un avviso affisso l’11 maggio, ma solo dopo che ‘ci saranno tutti gli estremi e le risposte per poter procedere con la certezza della massima salvaguardia dei cittadini e del territorio’, assicurando gli abitanti di Valdastico di stare procedendo a ‘richiedere opere di mitigazione sull’impatto ambientale dell’aerea interessata’.

 

Ma in un secondo avviso affisso il 7 giugno il sindaco si vedeva costretto a rivedere quanto affermato in precedenza. ‘Non ci sono le garanzie – ha comunicato Guglielmi – sulla tutela dei cittadini e sull’impatto ambientale, essendo il P.a.i. (piano assetto idrogeologico) sulla pericolosità geologica del versante ancora in elaborazione’. Solo con le informazioni al completo, fa capire il sindaco, il cittadino potrà dare un ‘voto consapevole e indipendente’. In altre parole: i cittadini di Valdastico devono decidere con cognizione di causa se veramente sono contrari alla produzione di calce sul sito di cava Marogna.

no calcificio 14 agosto 2

 

‘Solo annunci di facciata’ protestano i fedelissimi del ‘no’, per i quali questo temporeggiare di sindaco e assessori ha tutta l’aria del tira e molla di comodo, e a pochi giorni dal secondo avviso il gruppo ha deciso di distribuire casa per casa, secondo la sua consuetudine, dei volantini informativi. E lo spettro più temuto è un possibile ricorso della Fassa che annullerebbe il risultato della consultazione.

 

‘Siamo consapevoli che parte della popolazione – recita il volantino – ha un punto di vista diverso da nostro, per questo credevamo molto in una democratica consultazione’. I promotori del ‘no calcificio’ non mettono in dubbio ‘la difficoltà di certe scelte’, ma puntano il dito contro una amministrazione che ha ‘comportamenti contraddittori frutto dell’incapacità di decidere’. Le continue emissioni dal camino della struttura, la pericolosità idrogeologica, l’impatto ambientale e visivo ‘devastante’ saranno ‘compagni di vita’ per sempre, togliendo ‘serenità e ridimensionando notevolmente la qualità della vita che finora la Valle ci ha garantito’.

 

 

Marta Boriero

 

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