Esasperati per una chiusura forzata e prolungata che, nuove disposizioni di Roma alla mano, non trovano ragioni. Scendono in piazza a Breganze i commercianti: 73 tra negozianti ed artigiani che chiedono una sola cosa: “tornare a lavorare”. E quanto presto, senza aspettare quel fatidico 1° giugno come previsto per parrucchieri ed estetiste.

Settantre persone che compongono l’anima del  tessuto economico e commerciale di paese. Che da due mesi sono fermi in forza del Coronavirus. Attenendosi alle disposizione tutte. Governative e regionali ma che, alla luce dell’ultimo provvedimento governativo, non ce la fanno più. Al fianco loro Silvia Covolo, parlamentare leghista e neo assessore comunale alle attività produttive, al bilancio e a pari opportunità: “Da parlamentare, assieme ai miei colleghi vicentini della Lega Erika Stefani, Germano Racchella ed Erik Pretto, appoggiamo i commercianti-dichiara -Sono tutti vittime dei vari dpcm di Roma. Provvedimenti del Governo non modificabili dal Parlamento e che non hanno una base normativa. Sono un arbitrio del potere esecutivo che noi ci troviamo a censurare, oltre al modo di fare e di agire di chi li ha fatti-continua-Se fosse stato un decreto legge avremmo potuto proporre emendamenti ma, con con un dpcm, il parlamentare non può incidere”.


Come Breganze anche altri Comuni del vicentino. “Nelle ultime ore in Provincia di vicenza commercianti ed artigiani stanno ponendo in essere varie inziative per protestare contro le ultime misure imposte dal presidente del Consiglio. In alcuni paesi hanno simbolicamente consegnato al sindaco le chiavi dei loro negozi e laboratori. Siamo al loro fianco e porteremo l’appello di tanti imprenditori, titolari di attività, lavoratori all’attenzione del governo – spiega ancora Silvia Covolo- L’ultimo decreto del Presidente del Consiglio è il segno palese e preoccupante della mancanza di strategia di questo Esecutivo e la gente se ne è accorta. I 600 euro sono un’elemosina che suona come un affronto a chi sta perdendo tutto, mentre buona parte dei fondi promessi ancora non sono arrivati. Assistiamo a un’improvvisazione preoccupante da parte dello Stato, mentre il presidente Luca Zaia, da ottimo conoscitore del territorio, sta dando fiducia ai Veneti e sta mostrando capacità, impegno e coraggio affinché il superamento del rischio virus non porti con sé il rischio di una catastrofe economica. Siamo al suo fianco in questa battaglia”.

Nel merito della sorte di chi fa e porta lavoro a Breganze Silvia Covolo, in veste di assessore, pensa già a mettere in campo misure per sostenere i commercianti: “Sto pensando a delle variazioni di bilancio per fronteggiare questa emergenza, sia con aiuti al sociale che per le attività produttive- conclude- Intengrando il bonus statale dei 600 euro che è irrisorio”.

Non presente in piazza per altri impegni, ma comunque sul fronte dei ‘suoi’ commercianti il neo sindaco Manule Xausa. “Sia da parte mia, che dell’amminnistrazione comunale, pieno sostegno ai commercianti.- dichiara- Fa male affacciarsi dalle finestre del muncipio e vedere le vetrine spente ed in negozi chiusi in piazza. Tanto malumore tra loro e bisogna farli riaprire prima possibile, attendendosi alle prescrizioni dei dpi, ma riaprendo- conclude-Speriamo che dal Governo arrivino segnali forti”.

“La nostra richiesta è quella di tutta Italia- dichiara Davide Bigarella, presidente dei commercianti di Breganze, assieme a Onorina Gasparotto- Apertura anticipata delle attività rispetto alle scadenze governative.  Questa manifestazione perché tante attività anche in crisi. Breganze sta soffrendo: in paese circa la metà delle realtà produttive sono aperte. Il resto no. Una chiusura protatta che sta generando ben più che forte preoccupazione-conclude- Ci sono inoltre molti dubbi sul protocollo di riapertura, che porta alla sbando chi si troverà a cercare di portare avanti la propria attività. Mi riferisco in particolare modo a bar o ristoranti: non si sa davvero come muoversi”.

Paola Viero

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