Nell’ambito della “Settimana Montiniana” che si sta svolgendo dal 18 al 30 settembre a Concesio (Brescia), e che in questa 21esima edizione intende ricordare particolarmente il centenario dell’ordinazione sacerdotale di Giovanni Battista Montini, il paese natale di Paolo VI accoglie don Marco Pozza sabato prossimo 26 Settembre.

Alle 18.30 nella Basilica minore dei Santi Antonino martire e Paolo VI papa (la Pieve di Concesio dove Montini venne battezzato) il sacerdote originario di Calvene presiederà la Santa Messa Solenne delle 18.30. Poi, alle 20.30, al Pala53 di via Marconi, don Pozza offrirà la sua testimonianza con un intervento dal titolo “Come declino il mio ministero sacerdotale nel servizio ai carcerati e agli ultimi” e riceverà il prestigioso premio «Paolo VI – Civiltà dell’amore», per la sua opera a favore degli esclusi e degli emarginati dalla società. Un incontro che darà spazio anche alla musica curata dai giovani degli Oratori concesiani.

Il ‘Premio Paolo VI – Civiltà dell’amore’ è stato istituto nel 1979, un anno dopo la morte di Papa Montini, dall’accademia musicale “Gli Scoiattoli” per dare risalto a persone, enti e associazioni che si sono distinte nel campo della solidarietà. La prima attribuzione, nel 1984, è andata al sacerdote svizzero Hans Urs von Balthasar per gli studi teologici; nel 1997 è stato assegnato a Jean Vanier, filosofo canadese, fondatore di L’Arche e ispiratore del movimento Foi et Lumiere oltre che membro del Pontificio consiglio per i laici. Solo per citare la portata di alcuni nomi.

“Con sorpresa e un certo imbarazzo – si è confidato don Pozza – ho ricevuto la notizia che mi è stato assegnato il ‘Premio Paolo VI’. È un riconoscimento che condivido con Papa Francesco e con chi, in questi anni, mi ha sempre incoraggiato a credere che ogni uomo che cade, io per primo, è una scommessa che si può vincere. Aiutandomi anche solo con un piccolo sorriso o una pacca sulla spalle: certe sere ha fatto la differenza tra sperare e disperare”.

Don Pozza, classe 1979 e sacerdote da 16 anni, dal 2011 è cappellano del carcere di massima sicurezza “Due Palazzi” di Padova. Con la trilogia sulla figura di Cristo – L’imbarazzo di Dio (2015), L’agguato di Dio (2016) e L’iradiddìo (2017) – è diventato uno degli autori spirituali più interessanti del panorama nazionale. Vincitore del Premio speciale Biagio Agnes 2016 per il giornalismo, assieme ad altri tre sacerdoti conduce il sabato pomeriggio su Rai1 «Le ragioni della speranza», all’interno del programma A Sua Immagine. Nel 2017, assieme al regista Andrea Salvadore, ha iniziato la scrittura e la conduzione di una trilogia televisiva per TV2000 che ha avuto come ospite fisso Papa Francesco: Padre nostro (2017), Ave Maria (2018) e Io credo (2020). Da questi programmi sono nati tre libri scritti assieme a Papa Francesco, editi da Rizzoli e  divenuti bestseller. Nell’aprile di quest’anno, su richiesta di Papa Bergoglio, ha ideato e scritto, con la comunità del carcere di Padova, la Via Crucis del Venerdì Santo in Piazza San Pietro. Via Crucis che ha commosso il mondo intero barricato in casa a causa del Coronavirus.

di Redazione Altovicnetinonline

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