E’ stata una cerimonia quasi intima quella che si è svolta domenica scorsa sul monte Cengio a Cogollo per commemorare l’anniversario della morte del sottotenente Carlo Stuparich, irredentista triestino che morì a soli 22 anni il 30 maggio 1916.

L’amministrazione di Cogollo, accompagnata dall’Associazione Venezia Giulia e Dalmazia e dall’Associazione nazionale granatieri di Sardegna ha reso omaggio con un commosso ricordo, deponendo una corona di fiori sulla lapide, alla memoria di Stuparich, nel punto in cui la salma, ora trasferita in Friuli, riposò per 3 anni.

Stuparich, considerato dai critici suoi contemporanei una promessa della letteratura, si arruolò volontario con il 1° Reggimento granatieri di Sardegna mentre Trieste faceva ancora parte dell’impero austro-ungarico. Isolato in prima linea nelle vicinanze di Forte Corbin sul Cengio il 29 maggio 1916 dopo un attacco dell’esercito nemico, tentò il tutto per tutto per riconquistare Punta Corbin ma dopo 4 ore di battaglia il suo plotone fu annientato. Si tolse la vita il 30 maggio per non cadere prigioniero. Fu decorato nel 1918 con la medaglia d’oro al valor militare alla memoria.

‘E’ stato un momento commovente – ha commentato il vicesindaco Sofia Zordan subito dopo la cerimonia – e sono particolarmente colpita dalla partecipazione dell’Associazione Venezia Giulia e Dalmazia. Sono venute appositamente per deporre la corona quasi una trentina di persone, a significare che la volontà di mantenere vivo il ricordo di Stuparich è ancora per loro, come per noi, molto importante’

M.B.

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