C’è chi si lamenta per le restrizioni imposte dal Governo per combattere il virus Covid 19, che si ribella perchè non può andare a correre, perchè deve rinunciare alla vita di sempre. In pochi, quasi nessuno, si chiede come stiano facendo le famiglie che vivono il dramma di alcune disabilità devastanti come l’autismo. A rivolgere loro un pensiero, che deve sollecitare la comunità ad una sensibilizzazione, è il consigliere della Lega Maurizio Colman, che in questi giorni, è venuto a contatto con delle realtà locali, conoscendo da vicino le difficoltà di una famiglia che in tempo di Coronavirus, deve tenere a casa un ragazzo affetto da autismo, che non ha la percezione di quanto gli sta accadendo e che non ha la comprensione adeguata a capire perchè deve rinunciare a quella routine, che lo sta distruggendo assieme alla sua famiglia che non ha i mezzi per spiegarglielo. Chi è affetto da autismo, infatti, non sa comunicare e non riesce a recepire come tutti gli altri i messaggi sociali, che ad altri bambini puoi spiegare. Un autistico non capisce perchè in questi giorni gli è vietato uscire, andare a scuola, frequentare i centri, dove svolge la sua vita, scandita attimo per attimo perchè tutto sia prevedibile. Le famiglie si ritrovano da sole, senza i servizi sociali, senza una scuola che dà sollievo almeno per mezza giornata. Senza le terapie che servono ad insegnare quelle piccole autonomie che un autistico può raggiungere. Alcuni di questi ragazzi stanno regredendo e ai familiari tocca stringere i denti più degli altri.
«In occasione della 2 aprile, in cui si celebra la “Giornata mondiale per la  consapevolezza sull’autismo”, desidero richiamare l’attenzione sulle famiglie che in questo particolare momento di contenimento delle relazioni sociali si trovano a dover gestire, oltre alle problematiche che investono la totalità della popolazione, un familiare con disturbi dello spettro autistico. Per loro, più che per tutti gli altri, quella che stiamo vivendo è una situazione di particolare difficoltà: il movimento fisico all’aria aperta e la socializzazione dei ragazzi a scuola sono parte integrante delle terapie, al di là del lavoro costante con gli specialisti. Ecco perché dobbiamo accogliere tutti con favore la comunicazione della Regione del Veneto redatta il 27 marzo, che individua come “situazione di necessità” l’uscita dalla propria abitazione di persone che abbiano in generale necessità di supporto e che, dalla forzata permanenza in casa possa generarsi in loro un peggioramento delle condizioni
generali di salute». Così il consigliere regionale del Veneto Maurizio Colman (Lega), ricorda la Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo che si celebra proprio oggi 2 aprile.
«In questi giorni molti cittadini possono incontrare quindi persone a spasso nelle strade, in apparente violazione delle normative vigenti – continua Colman -. Capisco la loro paura, ma desidero sensibilizzare tutti coloro che non sono mai entrati in contatto con questi “ragazzi speciali”, in modo tale che possano vedere queste circostanze con occhi diversi, cercando con i limiti relativi alla vicinanza imposta dai recenti DPCM, di manifestare comprensione e simpatia per questi ragazzi».

 

Coronavirus autismo e insulti. Un nastro blu per uscire di casa

 

 

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