È un momento di grande fermento al Centro di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) dell’ospedale di Santorso, che dopo essere stato individuato dalla programmazione sanitaria regionale come centro di riferimento hub per la provincia di Vicenza (con delibera del 12 luglio 2022) negli ultimi mesi ha visto rafforzato il proprio organico.
Il tutto a sostegno di un’attività che nel frattempo ha registrato una fortissima crescita: nei soli primi due mesi del 2023 sono stati già eseguiti 50 trattamenti, contro i 139 realizzati in tutto il 2022.
Attività che è destinata a crescere ulteriormente, grazie ai nuovi investimenti infrastrutturali e strumentali approvati nei giorni scorsi dalla Direzione dell’ULSS 7 Pedemontana, per un valore complessivo di circa 285 mila euro.
Di questi, 170 mila euro sono stati stanziati per i lavori – che partiranno a fine maggio – di ampliamento degli spazi dentro di PMA di Santorso, in particolare per quanto riguarda l’area dedicata alla crioconservazione degli embrioni. Rispetto al locale attualmente in uso, la superficie utile è destinata a raddoppiare, con un adeguamento anche degli impianti, e sarà incrementata la dotazione di criobanche con un ulteriore investimento di circa 30 mila euro.
Parallelamente, è stato deliberato l’acquisto di un nuovo invertoscopio con micromanipolatore, del valore di circa 85 mila euro: si tratta del sofisticato super-microscopio che viene utilizzato dai biologi di laboratorio durante la delicata fase di formazione degli embrioni. La nuova apparecchiatura non sostituisce ma si aggiunge a quella già in uso e questo consentirà di fatto di raddoppiare la capacità operativa del laboratorio della PMA, permettendo ai due biologi in staff di lavorare anche in contemporanea.
E a proposto della dotazione di personale, negli ultimi mesi il centro di Procreazione Medicalmente Assistita di Santorso si è rafforzato anche sotto questo punto di vista e attualmente vede la presenza, oltre alle già citati due biologi (Elena Iacovelli e Alessandro Sorio), di uno staff medico composto dalla dott.ssa Serena Manfè, responsabile clinico della struttura, con 10 anni di esperienza; la dott.ssa Angela Cuccarollo e il dott. Andrea Dalle Carbonare, oltre alla dott.ssa Giulia Bertapelle, proveniente dal centro di PMA dell’ospedale San Raffaele, una delle strutture di riferimento in Europa per la procreazione medicalmente assistita; a supportali, una dotazione di tre infermieri (Hieke Michaela Hesse, Ivana Viero e Laura Zenere) dedicati oltre alla coordinatrice infermieristica Laura Vaccari.
I numeri – sottolinea la dott.ssa Sara Fantinato, Direttore dell’U.O.C. Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Santorso – dimostrano come l’attività del Centro di Procreazione Medicalmente Assistita abbia già compiuto un importante salto di qualità. Dispone attualmente di uno staff rafforzato e i nuovi spazi e le nuove dotazioni strumentali ci consentiranno di crescere ulteriormente, riducendo anche i tempi di attesa, che per una prima visita al momento sono di circa 3-4 mesi. Non solo: la nomina a centro hub per la provincia di Vicenza da parte della Regione Veneto rappresenta anche una garanzia di qualità e completezza della presa in carico, perché prevede il rispetto di standard rigorosi e la presenza di alcune figure specialistiche come ad esempio un genetista per la consulenza alle coppie che risultano portatrici di malattie geneticamente trasmissibili».
«Dopo un periodo difficile abbiamo ricostruito una équipe di alto livello e stiamo investendo per potenziare ulteriormente l’attività del Centro – sottolinea il Direttore Generale dell’ULSS 7 Pedemontana Carlo Bramezza – così da dare risposta nella sanità pubblica ad una domanda che è in aumento, anche per effetto delle attuali tendenze demografiche. La Regione Veneto ha indicato anche ufficialmente Santorso come centro hub per tutta la provincia di Vicenza per la procreazione medicalmente assistita e intendiamo assolvere questo ruolo con il massimo dell’attenzione dei confronti delle famiglie vicentine».