Fiori per gli innamorati, per scaldare i cuori e salvare un settore in forte crisi. E’ l’appello di Coldiretti non solo agli innamorati, ma a tutti coloro che vogliono manifestare affetto, dopo che il covid ha causato di una perdita di 1,7 miliardi al settore dei fiori.
“Il florovivaistico è, con gli agrituristi, tra i settori che hanno patito maggiormente gli effetti della pandemia. Un fiore può portare amore, ma anche attenzione per chi lavora nel comparto”, ha spiegato Martino Cerantola, presidente di Coldiretti Vicenza.
La prima festa di San Valentino dell’era Covid rappresenta l’occasione per un’importante boccata d’ossigeno per le aziende piegate dalla crisi.
“Otto vicentini su dieci, con l’emergenza Covid, ritengono sia importante sostenere l’economia e l’occupazione nei territori anche nel momento di fare la spesa – ha sottolineato Martino Cerantola –La festa di San Valentino è il primo tradizionale appuntamento per far ripartire gli acquisti di piante e fiori e salvare imprese e posti di lavoro nella filiera del florovivaismo Made in Italy”.
Il settore florovivaistico ha pagato un prezzo pesantissimo alla crisi causata dalla pandemia. Un vero e proprio tsunami senza precedenti nella storia dell’Italia, dove per effetto delle misure di sicurezza antivirus e dei timori legati al contagio sono stati azzerati eventi pubblici, fiere ed assemblee, cresime, comunioni, battesimi e sposalizi.
Solo considerando il periodo gennaio-ottobre 2020 il dilagare del Covid ha provocato il taglio del 50,3% dei matrimoni a fronte dei 170 mila celebrati nello stesso periodo del 2019 secondo l’analisi di Coldiretti su dati Istat. La crisi generata dal virus – sottolinea la Coldiretti – ha stravolto i programmi di promessi sposi e famiglie e azzoppato i bilanci delle aziende che adesso puntano sull’apertura della stagione 2021 con il tradizionale appuntamento di San Valentino.
“In sofferenza anche la bilancia dei pagamenti – ha evidenziato Coldiretti – con calo del 2,7% nelle esportazioni nei primi 10 mesi del 2020 (777 milioni di euro), rispetto allo stesso periodo del 2019, un balzo delle importazioni, che crescono del 18,1% (389 milioni di euro), sempre rispetto ai primi 10 mesi del 2019, per un saldo positivo di oltre 387 milioni di euro, in contrazione del 17,3% rispetto al periodo gennaio-ottobre del 2019”.
Coldiretti nutre grandi aspettative dal Recovery Plan: “Digitalizzazione delle campagne, foreste urbane per mitigare l’inquinamento in città, invasi nelle aree interne per risparmiare l’acqua, chimica verde e bioenergie per contrastare i cambiamenti climatici sono – ha concluso Cerantola – assi strategici di intervento anche per il settore dei fiori e delle piante, per dare sostenibilità alla crescita e garantire la sicurezza ambientale del Paese”.
di Redazione Altovicentinonline