La moda può essere gioco, espressione, ribellione. Per Annachiara Rabito, giovane designer originaria di Thiene, è sempre stata molto di più: una vocazione. “Alle elementari dicevo già che sarei diventata stilista. Passavo i pomeriggi a disegnare e a cucire con una piccola macchina della Ikea. Non ho mai cambiato idea”, racconta. Oggi quel sogno di bambina è diventato un progetto concreto.
Dopo aver studiato a Milano, città simbolo della moda, ed essersi formata con esperienze in brand di rilievo, Rabito ha presentato la collezione Cosplayer, che le è valsa il primo posto nella categoria Fashion Designer al Milano Moda Graduate, storico concorso indetto dalla Camera Nazionale della Moda Italiana. Giunto quest’anno alla sua 11ª edizione, il Milano Moda Graduate rappresenta il trampolino di lancio per i migliori neolaureati delle accademie italiane. Dopo una selezione rigorosa da parte di una giuria, i finalisti hanno avuto l’occasione di sfilare durante la Milano Fashion Week di settembre. Sei i candidati scelti, provenienti da Milano, Roma, Firenze e Venezia: a imporsi è stata proprio Annachiara Rabito, studentessa della Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, che ha conquistato la giuria più importante con la sua collezione Cosplayer, venendo premiata come designer emergente dell’anno.
Una collezione che ha fatto parlare perché non è solo estetica, ma messaggio: “Ho scelto il cosplay come espediente per criticare ironicamente il consumismo. Ho chiamato cosplayer le persone che comprano loghi per esibire uno status symbol, finendo per fingere di essere qualcun altro. Quando l’identità viene meno, la moda perde senso”. Il suo stile lo definisce personale, critico, pulito. Un linguaggio in cui ricerca e innovazione dialogano con tradizione e artigianalità, in un processo creativo che parte dai materiali e guarda con decisione alla sostenibilità. “Senza un buon tessuto, nessun capo rende. Prima ancora di disegnare, cerco le materie che mi emozionano: da lì nascono le idee”. Rabito non ama confini e rigide categorie: i suoi capi accolgono corpi femminili e maschili indistintamente, orientandosi verso una moda genderless, libera da etichette. Nei suoi nuovi lavori affiora anche la passione per il vintage, un altro tassello che rafforza la sua identità. La vittoria della borsa di studio le ha permesso di iniziare la magistrale in NABA, senza interrompere il lavoro di consulenza per i brand e la ricerca personale.
Il nuovo percorso l’ha chiamato con semplicità e decisione “Progetto Personale”, perché rappresenta la ripartenza dopo Cosplayer e la base su cui costruire il futuro. “Non mi sento affermata, so che il mercato è saturo. Ma credo che l’unica via sia continuare a lavorare duramente e mantenere una forte identità. È questo il segreto: esiste già apparentemente tutto, ma se trovi una via tua, puoi davvero innovare”. Determinata, ironica e con lo sguardo rivolto al domani, Annachiara Rabito sogna un traguardo preciso: la direzione creativa di un brand. A giudicare dalla sua visione, è solo questione di tempo prima che ci arrivi.
Valentina Ruzza
