Dopo l’annuncio del ripristino dell’ospoedale di Santorso in ‘covid hub’, il governatore del Veneto Luca Zaia annuncia altri 9 centri covid in tutta la Regione.
Del resto i dati parlano chiaro: 3mila positivi in 24 ore richiedono un intervento immediato.
Zaia, peraltro, nel consueto punto astampa non esclude ulteriori misure di lockdown in arrivo e se per il momento da Roma si preannunciavano novità dal 9 novembre, ora la data di un nuovo, eventuale, blocco, si avvicina.
“Abbiamo una crescita esponenziale, che è giustificata non solo dall’infezione presente, però è vero che l’alta quota di positivi che intercettiamo è in una fase di test importante, sui 30mila tamponi al giorno”, ha spiegato Zaia.
Secondo il governatore, i positivi sono soggetti altamente infettanti, che devono andare isolati dagli altri.
“Stiamo attrezzando le strutture dei Covid center per far sì che siano punti di riferimento provinciale. Avremo un hub per l’attività ordinaria provinciale e poi ci sarà un hub provinciale per il Covid. Non abbiamo alternative – ha continuato Zaia, ribadendo però che paragonando la situazione a quella della prima ondata, i positivi sarebbero la metà rispetto al numero di tamponi effettuati – L’esperienza ci dice che il 98% dei positivi a domicilio sono asintomatici”.
Dopo l’analisi dei dati relativi alle scuole Zaia si è detto favorevole alla didattica a distanza e in attesa di comprendere quali saraqnno i nuovi provvedimenti in arrivo da Roma: “Mi sembra di capire che qualche novità ci sarà, nel weekend c’è sempre qualche sorpresa. Sento qualche ragionamento, ma più ‘on the road’ – ha precisato – che qualcuno possa pensare a dei lockdown light, più che altro dei coprifuoco come vengono adottati in Belgio e Francia. Probabile che scelgano questa opzione. Al momento comunque a noi non è arrivata nessuna informazione su misure nazionali”.
Ulss7. L’ospedale di Santorso centro covid: “Conversione graduale”