L’allarme per l’incremento dei casi di coronavirus e l’occupazione dei posti a Bassano e Marostica spingono la direzione della Ulss 7 Pedemontana a riconvertire l’ospedale di Santorso in centro di riferimento provinciale per la covid-19.

“A differenza di quanto accaduto per la prima ondata, che ci ha travolti e imposto un lockdown immediato, questa volta speriamo di poter agire in modo graduale, tenendo aperti più reparti possibile”, ha commentato il commissario Bortolo Simoni confermando il ‘riadattamento’ dell’ospedale.

In realtà, il centro di riferimento covid a Santorso non era mai stato chiuso, proprio in previsione di una seconda ondata e per lasciare spazio ad eventuali nuove situazioni di emergenza.

Che è quanto sta accadendo in questi giorni, con i contagi e i decessi in aumento e la paura di non avere spazio sufficiente negli ospedali. A ‘forzare’ la mano anche l’impennata di casi nel vicentino..

“Improvvisamente sono stati occupati i posti all’ospedale di Bassano ed in quello di comunità di Marostica e abbiamo dovuto allargare la disponibilità facendo riferimento a Santorso – ha spiegato Simoni – Oggi a dire il vero l’ospedale Alto Vicentino non è particolarmente carico, vedremo che cosa succederà nei prossimi giorni. Speriamo di non dover chiudere le altre attività e di poterne mantenere aperte, dipende dall’imminenza con cui si renderanno necessari eventuali nuovi interventi”.

“A fronte dell’incremento del numero dei pazienti covid ricoverati, l’ospedale di Santorso torna ad assumere un ruolo di riferimento in qualità di covid hospital, nell’ambito della pianificazione regionale – spiega la direzione della Ulss 7 – In questo contesto, la direzione dell’Ulss 7 Pedemontana sta valutando una parziale riorganizzazione delle attività al fine di liberare risorse di personale che possa essere impiegato nell’assistenza ai pazienti covid. I dettagli di questa strategia saranno definiti nei prossimi giorni, anche in funzione dell’andamento dei ricoveri, ma in ogni caso si procederà per gradi, con un interessamento prima dell’area medica attraverso la ridistribuzione dei ricoveri dei pazienti non covid negli ospedali di Bassano e Asiago. Solo successivamente, e se necessario, potranno essere ritardate alcune prestazioni non urgenti di day surgery. Non vi è al momento, invece, nessuna ipotesi di intervento per quanto riguarda le attività di Area Materno-Infantile e la Psichiatria”.

A.B.

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