Shock a Torrebelvicino, dove nella bacheca del Pd è apparso un cartello scritto a mano, di chiara impronta antisemita e proprio nel Giorno della Memoria.

Una svastica a fondo pagina, ma sono le parole a tranciare il respiro.

“27 gennaio, giornata della memoria. Ricordiamoci di riaprire i forni: ebrei, rom, sinti, froci, negri, comunisti. Ingresso libero”.

“E’ chiaro che il responsabile ha problemi di vita – ha commentato amareggiato il sindaco Emanuele Boscoscuro – Non basta l’ignoranza a giustificare un gesto così orribile. Non riesco a riconoscere un membro della nostra comunità, che da sempre è tollerante, aperta e che ha vissuto la guerra in prima persona”.

Boscoscuro auspica che si tratti di una ‘bravata’, anche se specifica che il termine ‘bravata’ è poco appropriato. “Spero si tratti di una ragazzata – ha aggiunto – Spero che dietro ci sia qualcuno che voleva farsi notare, che pensava di provocare. Che ci sia qualcuno di molto giovane, culturalmente non formato, insomma, cioè che ci sia una spiegazione dovuta ad una mancata conoscenza del vero significato di quanto è scritto e della storia a cui si riferisce”.

Sul tema è intervenuta anche la Cgil di Vicenza, il cui segretario generale Giampaolo Zanni, ha dichiarato: “Il ripudio del fascismo e del nazismo e dello sterminio degli ebrei, di tanti altri e degli oppositori politici, operato da quei regimi, che per un’organizzazione democratica come la CGIL nata all’inizio del secolo scorso e che proprio il regime fascista ha soppresso, costringendola alla clandestinità, per noi è un riferimento di fondamentale ed anche purtroppo attuale valore politico, culturale, etico e sociale, che ogni cittadino dovrebbe condividere per non dimenticare un pezzo drammatico della nostra storia ed evitare che si ripeta. Per questo non possiamo tacere di fronte a questo cartello, non a caso esposto nelle bacheche di organizzazioni democratiche ed antifasciste nella giornata della memoria voluta per non dimenticare lo sterminio. Esprimiamo profonda condanna e rabbia rispetto a questo gesto e solidarietà e vicinanza al PD, all’ANPI ed all’ARCI, vittime di questo vero e proprio oltraggio ed attacco. Chiediamo alle autorità di indagare per individuare e punire i responsabili di questo gesto ed a tutti i cittadini che credono nella libertà e nella democrazia di non rimanere indifferenti e di esprimere la propria indignazione”.

“Pezzi. Così i nazisti chiamavano chi veniva prelevato e rinchiuso nei campi di concentramento – hanno commentato da Coalizione Civica Schio – Un pezzo è un oggetto. Essendo un oggetto puoi farci quello che vuoi e quando hai finito di usarlo, lo puoi pure bruciare buttandolo in un forno. Questo foglio affisso oggi a Torrebelvicino racconta questo. La violenza passa attraverso una lenta deumanizzazione. Fa inorridire. Quando non si riconosce la dignità umana altrui si mette in discussione pure la propria. La libertà conquistata con la fine del nazifascismo va difesa tutti i giorni. Essere antifascisti vuol dire ricordare sempre chi è morto per la nostra libertà di pensiero e parola oggi”.

Il primo cittadino ha promesso di fare il possibile affinchè venga fatta chiarezza sull’accaduto e venga identificato il responsabile, anche se il percorso potrebbe non essere semplice in quanto nell’area non ci sono telecamere di videosorveglianza. Boscoscuro però ci spera: “Invito il responsabile a dimostrare coraggio e a farsi avanti – ha detto – Venga a spiegarci perché ha fatto questo e perché in questa giornata. Ha bisogno di aiuto? Siamo qui. Voglio arrivare a fondo di questa storia, perché per la prima volta mi sento davvero impotente. Mi chiedo cosa potremmo fare come società per dare una risposta adeguata ad un gesto così orribile, ma non trovo soluzione. Istintivamente tenderei a vederci una ragazzata e in ogni caso, se così fosse, mi chiedo come sia stato possibile arrivare a questo livello”.

A.B.

“La memoria non è di destra o di sinistra, è la nostra storia”. Veneto al voto della Commissione antirazzismo

 

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