Morire costerà più caro. E’ in arrivo infatti la ‘tassa sui morti’, che prevede l’applicazione dell’Iva al 10% sui servizi funerari, la riduzione delle agenzie funebri presenti nei territori e un contributo di ‘affitto’ per la tomba.
La notizia è arrivata in concomitanza con il giorno ‘dei morti’ ed è destinata a far parlare e discutere, visto che dei beni materiali spesso si può fare a meno, ma alla morte non ci scappa nessuno.
A denunciare la nuova tassa è Francesco Luongo, presidente nazionale del Movimento Difesa del Cittadino, che ha definito la tassa “incredibile”.
Il disegno di legge è in fase di definizione, ma già sta suscitando commenti e perplessità.
“Si tratta di una proposta che vuole riorganizzare il settore dei funerali, riordinare il sistema cimiteriale e combattere l’evasione fiscale, ma che in sostanza introduce nuovi costi per i cittadini per il funerale e la sepoltura dei propri cari – ha commentato Luongo – La nuova ‘tassa’ prevede innanzitutto l’applicazione dell’Iva al 10% sui servizi funerari, fino a oggi esenti dall’imposta e persino il pagamento di una sorta di affitto sulla tomba, un contributo annuale che dovrebbe essere pari a 30 euro, destinato a finanziare la vigilanza e il controllo da parte delle aziende locali. Il disegno di legge introduce anche l’obbligo per i comuni di destinare il 20% della Tasi incassata ai cimiteri monumentali affinché possano coprire i loro costi”.
Anche le agenzie funebri locali se la vedranno dura, perché i nuovi regolamenti impongono modifiche restrittive.
“Un’altra conseguenza del decreto legge sarà la riduzione delle agenzie funebri presenti sul territorio – ha aggiunto Luongo –La legge stabilisce che le imprese che organizzano più di 300 funerali l’anno (fino a 1000) dovranno avere almeno 3 mezzi di proprietà, 6 dipendenti assunti a tempo indeterminato e un direttore tecnico, mentre quelle che organizzano più di 1.000 funerali dovranno possedere 4 carri funebri e avere 12 dipendenti”.
Secondo il presidente del Movimento Difesa del Cittadino, “Le aziende funebri non si adegueranno alle nuove norme saranno inesorabilmente costrette a chiudere o a essere assorbite da altre imprese più grandi. Tutto questo comporterà inevitabilmente un aumento dei costi dei funerali e del mantenimento dei loculi e cappelle in cui sono sepolti i nostri cari estinti. Se un funerale tipo, ad esempio, oggi costa in media 2.000 euro, con la nuova norma la spesa aumenterà a 2.200 euro”.
A.B.