Non si è fatta aspettare molto la reazione dei cittadini di Carrè e Chiuppano che sono favorevoli alla fusione e alla nascita di Colbregonza.

Dopo le esternazioni dell’ex sindaco di Chiuppano Giampaolo Maino, leader del movimento ‘No fusione, sì collaborazione’, che aveva portato qualche settimana fa anche in Regione alla Prima commissione consiliare le motivazioni del ‘no’, i favorevoli sono passati al contrattacco fondando il comitato ‘Iosonofuso’ con tanto di sito internet, carrellata fotografica dei due paesi, tappe della fusione e conto alla rovescia per la data del referendum, ormai certa: il 16 dicembre.

‘La fusione  – spiega il gruppo, formato da Alessandro Zendron, Andrea Segalla, Davide Apolloni, Igor Brunello, Luca Faccin, Michela Apolloni, Michele Panozzo e Pietro Ferrasin – è la più vantaggiosa tra le forme di collaborazione tra Comuni. Crediamo che il progetto di fusione tra i due Comuni rappresenti un’opportunità di crescita ed evoluzione. Siamo consapevoli che ogni percorso di cambiamento implica delle difficoltà, ma siamo anche convinti che i benefici sociali, umani, organizzativi ed economici della fusione superino di gran lunga i possibili disagi. Il nostro gruppo è nato con l’intento di creare dei momenti di formazione, riflessione e confronto, in modo che i cittadini di Carrè e Chiuppano possano esercitare, nel referendum un voto consapevole e informato. Perché l’identità non si perde, ma evolve.’

Dall’ufficio del sindaco di Carrè il primo cittadino Davide Mattei, intanto, fa sapere che non ha proprio ben digerito le ultime esternazioni di Maino. ‘Maino può anche dire che in Regione hanno ascoltato le ragioni del ‘no’ ma in realtà, dopo averlo convocato, la Regione stessa ha dato un giudizio di meritevolezza sulla fusione, quindi ha giudicato all’unanimità di procedere con l’iter burocratico e con il referendum popolare. Come amministratori abbiamo già in programma una serie di incontri ufficiali per portare i cittadini preparati al referendum, ed un’altra serie di micro incontri nelle piazze e nei bar’.

 

Marta Boriero

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