La Regione fa il punto della situazione sulla Pedemontana. Si sposta ancora di qualche mese l’apertura annunciata tempo fa: si va a fine 2020 e non più settembre dello stesso anno.  La tratta Breganze-A31, che doveva in ordine di tempo essere aperta nel maggio di due anni e poi nel settembre di quest’anno, sembra in stallo burocratico. “Lo sarà non appena portati a termine alcuni adempimenti amministrativi e risolte non semplici questioni informatiche, legate alla connessione dei vari sistemi di pedaggio”.

Un cantiere tutto Veneto, ma il più grande ad oggi a livello nazionale, che butta fuori ogni mese 30 milioni di euro, ora. Dopo i ‘cantieri lumaca’ dell’epoca Vernizzi, la gestione Zaia ha dato un’accelerata ai lavori, grazie anche al mutuo da 300 milioni di euro, in due tranches, che la Regione ha contratto per permettere di pagare non solo gli stipendi degli operai, ma anche i privati che si sono visti espropriare la propria terra. Oltre ovviamente all’emissione di project bond di 1,571 miliardi finalizzato alla costruzione della Pedemontana.

A Palazzo Balbi è stata Elisabetta Pellegrini, incaricata dalla regione come direttore della struttura di progetto della Pedemontana, a tirare le somme sul cantiere che si snoda nei 95 km che collegheranno le province di Vicenza e Treviso. Sui 2,258 miliardi di euro che costerà, finora l’infrastruttura ha assorbito il 55% dell’investimento totale. “Tutto quanto indicato dal Protocollo Anticorruzione firmato a fine agosto dal Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e dal Presidente della Regione, Luca Zaia, è stato attivato – hanno ribadito in Regione – Si conferma la scelta strategica (in accordo con il Concessionario) dell’apertura progressiva al traffico per singole tratte man mano che verranno terminate e saranno funzionali. La prima, tra Breganze e l’A31 in provincia di Vicenza, lo sarà non appena portati a termine alcuni adempimenti amministrativi e risolte non semplici questioni informatiche, legate alla connessione dei vari sistemi di pedaggiamento”.

I 7 passi della Pedemontana
Sempre Elisabetta Pellegrini ha presentato il ‘bilancio della Pedemontana’, suddividendolo in 7 ambiti principali.

“Avanzamento dell’investimento. l’importo totale di 2 miliardi 258 milioni è già stato speso per il 55% circa. Rimangono quindi da spendere circa 1 miliardo 250 milioni fino al 2020.
Espropri. Ad oggi, gli espropri sono stati pagati, e definiti con emissione del decreto di esproprio registrato e trascritto, per l’83%, che diventerà circa il 95% per la fine del 2018. Rimarranno quindi da concludere quei casi in cui sono ancora presenti alcuni problemi amministrativi come, ad esempio, cancellazioni di ipoteche e successioni nel frattempo divenute necessarie. Tutte le procedure espropriative saranno comunque concluse nel 2019.
Cronoprogramma e rispetto dei tempi. Pur essendo l’andamento dei lavori dipendente da molteplici fattori, a oggi si può presumere un cronoprogramma a finire con una spesa di lavori per circa 600 milioni nel 2019, con una produzione mensile in salita a 50 milioni di euro. L’importo rimanente sarà speso nel 2020.
Varianti. La variante Vallugana che prevede la modifica della cantierizzazione per realizzare la galleria di Malo-Castelgomberto, necessaria per recuperare parte del cronoprogramma dopo il lungo stop seguito all’incidente sul lavoro verificatosi, è già stata assentita dai Ministeri competenti e potrà partire a giorni; la variante di Breganze è alla fase dell’interlocuzione con i Ministeri stessi e riguarda la modifica della viabilità complanare in aderenza al percorso della Pedemontana, come richiesto dal Comune di Breganze.
Conferenze di Servizi: sono in itinere alcune conferenze di servizi finalizzate all’adeguamento alle prescrizioni dettate nei decreti di approvazione dei progetti esecutivi. In particolare, si tratta del ponte sul torrente Laverda; dello spostamento più a valle delle stazioni di servizio Piave Est e Piave Ovest sull’Autostrada A27 (che si chiameranno Sile Est e Sile Ovest); della risoluzione di alcune interferenze pluvi-irrigue e con infrastrutture come gasdotti, acquedotti, linee elettriche e telefoniche.
Punti critici: il punto critico sul quale si concentra maggiormente l’attenzione è l’attacco della SPV all’Autostrada A27 a Spresiano (Treviso), da realizzare solo dopo lo spostamento delle aree di servizio Piave Est e Piave Ovest. Si tratta di un’operazione complessa le cui tempistiche si stanno definendo in collaborazione con il concessionario dell’autostrada. I costi di spostamento delle aree di servizio sono comunque a carico di APV.
Monitoraggi: tutte le azioni di monitoraggio e controllo da parte della Struttura Regionale sono in atto, compreso quanto previsto dal Protocollo Anticorruzione Salvini-Zaia dello scorso agosto. In questo ambito sono operativi presso le Prefetture di Treviso e Vicenza due Tavoli di regia per la valutazione delle eventuali problematiche che dovessero emergere. A oggi, su segnalazione della Prefettura di Roma, è stata allontanata una sola ditta. Relazioni trimestrali sui monitoraggi sono anche inviate ai Ministeri competenti (Infrastrutture e Ambiente) e contengono, tra l’altro, le verifiche di ottemperanza su due livelli: la verifica dei progetti esecutivi e la verifica che i lavori eseguiti corrispondano alle previsioni dei progetti esecutivi stessi.

Elisabetta Pellegrini, inoltre, ha  fatto il punto sulla situazione di SPV rispetto all’indagine su appalti pubblici avviata a Gorizia, e sulla presunta costituzione di un “cartello” tra ditte per aggiudicarseli. Dagli atti attualmente conosciuti, SPV risulta essere indicata come “parte lesa”, e comunque, è stato precisato, la Regione e il Concessionario non hanno effettuato gare d’appalto, in quanto l’unica è stata quella per individuare il concessionario dell’intera opera il quale, come dettato dalla legge, può assegnare subappalti, ma senza gara, fino a un massimo del 30% dell’importo progettuale. Ad ogni buon conto, la Direttrice della Struttura di Progetto ha informato che è fissato già oggi un appuntamento con uomini della Guardia di Finanza, presso gli uffici della Struttura a Venezia, per mettere a disposizione qualsiasi documentazione fosse utile alle indagini.

di Redazione AltovicentinOnline

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