Una cerimonia sobria ma non meno sentita quella che si è svolta oggi, 25 aprile a Thiene, che ha messo in evidenza come la comunità intera, insieme ai partigiani, si strinsero per liberare il Paese dal nazifascismo.

Una celebrazione ‘statica’, per rispettare le regole anti covid, che ha saputo però trasmettere l’intensità del valore di una delle giornate più importanti per la storia d’Italia, alla quale non hanno potuto partecipare né la banda né il coro giovanile, così come non c’è potuto essere il tradizionale corteo.

Poche anche le rappresentanze delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma.

Alle 11 l’alzabandiera e subito dopo la messa, con la professoressa Alba Lazzaretto che ha tenuto il discorso ufficiale, ponendo l’accento sul ruolo deciso delle donne, rimaste nell’ombra, che si sono esposte mettendo e rischio non solo la loro vita ma anche quella delle loro famiglie, hanno protetto i perseguitati, hanno fatto valere i principi di umanità contro il nazi-fascismo.

Un intervento che ha spiegato anche la necessità e l’opportunità di conferire la medaglia d’oro al valore della Resistenza.

Un cenno che ha anche messo una pietra sopra le polemiche scoppiate in consiglio comunale quando il consigliere Christian Azzolin ha votato ‘no’ alla medaglia alla Liberazione.

Un episodio sul quale è intervenuto direttamente l’assessore Giampi Michelusi, che ha detto: “Io fortunatamente ho avuto un padre, classe 1920, che nel 1967 ha ricevuto la ‘Croce di Guerra’ perché internato in Germania e un Diploma d’Onore al Combattente per la Libertà d’Italia firmato nientemeno che dal compianto presidente della Repubblica Sandro Pertini. Ha vissuto anni di stenti, di soprusi, di sevizie e di umiliazioni. Quindi mi vergogno, da italiano e da cittadino di Thiene, da quanto sostenuto dal consigliere Azzolin”.

di Redazione Altovicentinonline

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