Veneto al primo posto i Italia per l’uso dei medici a gettone. Secondo il Simeu, circa il 70 % delle strutture pubbliche li utilizza. Sono medici retribuiti per singolo turno o con contratti brevi di appena qualche mese, che hanno generato un effetto paradosso: medici che si licenziano dal settore pubblico, perchè per loro è più conveniente lavorare a gettone, con costi moltiplicati per l’azienda.Quanto guadagnano? A volte molto più del  doppio rispetto ai colleghi formalmente assunti nelle strutture pubbliche. Per un solo turno di lavoro i ‘medici in affitto’ guadagnano anche più di 1.000 euro, fino a 3.600 euro per 48 ore di lavoro in caso di più turni . Il lavoro dei medici a chiamata, però, è una vera e propria giungla, non ci sono regole né orari, così spesso capita di trovarsi di fronte medici che sono in piedi da 48 ore, con tutti i rischi del caso non solo per la salute del medico stesso ma anche per quella del paziente.

Il presidente dell’Anac, Giuseppe Busia, ha scritto una lettera al ministro della Sanità, Orazio Schillaci e al ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, per sollecitare un decreto ministeriale che faccia chiarezza sulla questione dei ‘medici a gettone’ e dia dei criteri per stabilire prezzi congrui.”Per sopperire all’attuale carenza di medici ormai diffusa in numerosi comparti ospedalieri- spiega Busia in una nota- le Aziende sanitarie sono indotte ad aggiudicare appalti, spesso mediante procedura negoziata, alla quale partecipa un numero ridotto di operatori economici, in particolare per assicurare alcuni servizi quale quello di guardia medica presso il Pronto Soccorso, nonché a corrispondere compensi particolarmente elevati per ciascun turno”.

‘Autorità intende mettere a disposizione il proprio supporto a ospedali e aziende sanitarie per la predisposizione di questi affidamenti professionali, anche con riferimento alla tempestiva e corretta programmazione dei fabbisogni e all’individuazione di importi a base di gara congrui. Nelle ultime settimane, infatti, sono giunte ad Anac parecchie richieste di parere sulla congruità dei prezzi per ‘forniture di servizi medico-sanitari disposti in somma urgenza’. Non esiste però alcun quadro normativo certo, che possa indicare come procedere con tali assunzioni ‘a ore’, con quali limiti, entro quali prezzi, con che tipo di durata giornaliera. “Come già fatto per i dispositivi medici e altri servizi sanitari, l’Autorità potrà provvedere alla individuazione dei prezzi di riferimento, ove siano forniti i dati necessari in relazione ai servizi oggetto di attenzione, secondo criteri fissati con Decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze e del ministero della Salute”, spiega Busia. Anac, conclude, si mette a disposizione per “contribuire a individuare le azioni più efficaci che possano perseguire il contenimento della spesa pubblica ed il miglioramento della qualità dei servizi offerti”.

Ogni giorno in Italia sette medici decidono di abbandonare gli ospedali pubblici (+39% nel 2021) a causa delle condizioni lavorative insostenibili, dell’eccessivo carico di responsabilità e degli stipendi troppo bassi rispetto alla media europea. Le strutture sanitarie corrono ai ripari servendosi dei medici a chiamata, ma chi sono i medici a gettone? Si tratta di medici pagati per coprire un singolo turno di lavoro, di solito 12 ore. Dietro questo fenomeno ci sono delle cooperative che fungono da intermediari con l’azienda ospedaliera e che arrivano ad arruolare medici anche con un semplice messaggino in chat. Spesso si tratta di medici giovanissimi, senza esperienza e senza specializzazione, l’importante è che siano iscritti all’Ordine dei medici.

Medici a gettone – Re Start 14/10/2022 – YouTube

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