“L’ho sempre sostenuto, e i dati ora lo confermano: la sanità veneta non è disposta ad arrendersi nemmeno di fronte a un mostro come la pandemia e, nel 2021, ha saputo aumentare la sua quota di trapianti d’organi e tessuti”. Così il presidente della Regione Veneto Luca ZAIA commenta il report del Centro nazionale trapianti, secondo cui nel 2021 in Veneto sono stati eseguiti 528 trapianti, di cui 454 da donatore deceduto e 74 da donatore vivente.

“È un record che dedico con orgoglio alle famiglie dei donatori e all’intera macchina trapiantistica veneta, una catena virtuosa di alte professionalità che porta, alla fine, a salvare una vita”. Le donazioni sono state 147, con un tasso di donatori per milione di abitante pari a 30,1 (+0,6 rispetto alla media nazionale con una percentuale di opposizione alla donazione del 18,8%, ovvero la più bassa d’Italia). “Ciò significa che i veneti sono un popolo generoso e ricco di valori, che sa cosa significa donare a una persona una nuova possibilità di vita e si comporta di conseguenza, con il poderoso aiuto del volontariato di settore e degli specialisti che assistono le famiglie nel difficilissimo momento della decisione a donare”, conclude ZAIA.

Per quanto riguarda le tipologie di operazione, nel 2021 in Veneto sono stati effettuati 320 trapianti di rene (di cui 248 da donatore deceduto e 72 da donatore vivente), 137 trapianti di fegato di cui 135 da donatore deceduto e due da vivente, 45 trapianti di cuore, 19 di pancreas e 25 di polmone.

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