Il progetto era stato annunciato due anni fa e ora l’Alta Via della Grande Guerra diventa realtà, grazie ad interventi per circa un milione di euro.
200 chilometri di sentieri sulle Prealpi vicentine, che custodiscono uno dei più grandi patrimoni della Grande Guerra, fatto di trincee, forti, camminamenti, sentieri. Di manufatti, ma anche e soprattutto di emozioni, in un corridoio che collega i 4 sacrari del Pasubio, di Tonezza del Cimone, di Asiago e del Grappa, con i musei all’aperto e i forti della linea italiana costruiti tra il 1910 e il 1914.
A partire dal 2001 questo vero e proprio museo all’aperto della Grande Guerra è stato oggetto di interventi di recupero e valorizzazione grazie ai fondi messi a disposizione dal Ministero dei Beni Culturali. Un lavoro che la Provincia di Vicenza, con la Regione Veneto e 35 Comuni del territorio, ha deciso di mettere in rete non solo idealmente, ma anche fisicamente creando l’Alta Via della Grande Guerra delle Prealpi Vicentine.
L’importo dei lavori ammonta a circa 1 milione di euro (947.280.000 euro), finanziato dalla Regione Veneto per circa 700mila euro e per il resto a carico di Provincia e Comuni.
Un progetto ambizioso, che conta sulla collaborazione di tanti Enti per essere realizzato. A rappresentarli Francesco Rucco presidente della Provincia di Vicenza, ente capofila, Valter Orsi consigliere provinciale e sindaco di Schio, il presidente del Consiglio Regionale Veneto Roberto Ciambetti, Paola Virgilietti per Veneto Agricoltura, Emanuele Munari presidente dell’Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni con Laura Veronese, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio con cui ci si sta costantemente confrontando. Presente anche il progettista Andrea Simionato e i tecnici referenti per la Provincia Simone Picelli, responsabile del procedimento, e Simonetta Zigliotto.
“Percorrere l’Alta Via della Grande Guerra è una lezione di storia e di educazione civica assieme – ha esordito Rucco – Per questo la realizzazione del progetto è un percorso che dobbiamo fare assieme, istituzioni e comunità, nel massimo rispetto dei luoghi in cui interveniamo, dei valori che sottendono e delle tradizioni che custodiscono. L’auspicio, poi, è che siano soprattutto i ragazzi a venire in questi luoghi, perché qui, ancor più che su tanti libri, si può capire e ‘vivere’ la Grande Guerra”.
Un progetto nato in occasione del Centenario della Grande Guerra, ha sottolineato il consigliere Orsi, “ma che guarda oltre e rimane nel tempo. Con ricadute locali importanti, visto che i sentieri conducono il camminatore nei Comuni, nelle contrade, nelle baite e nei rifugi, ma con un respiro europeo. L’Alta Via della Grande Guerra si inserisce infatti nella rete europea dei grandi percorsi transnazionali dedicati alla memoria della Prima Guerra Mondiale”.
Fondamentale il supporto della Regione Veneto. “Ci abbiamo creduto da subito perché è un progetto che valorizza un territorio unico, con la storia che racconta e i valori che insegna. Il turismo che si promuove è sostenibile, rispettoso dei luoghi, e anche questo significa tutelare le nostre montagne”, ha confermato Ciambetti.
Buona parte dell’Alta Via della Grande Guerra sarà percorribile già nel settembre del 2021. Per il completamento dei lavori, che prenderanno il via all’inizio del 2021, bisognerà invece aspettare un paio d’anni. Per velocizzare i tempi, ma anche in una logica di collaborazione tra enti, la Provincia di Vicenza ha già sottoscritto una convenzione con Veneto Agricoltura e l’Unione Montana Spettabile Reggenza dei 7 Comuni che concretamente realizzeranno le opere sul territorio.
Una scelta che tiene conto anche della conoscenza che Veneto Agricoltura e la Spettabile Reggenza hanno del territorio e dei suoi contenuti storici, in modo che gli interventi di conservazione e valorizzazione siano adeguati e rispettosi.
Si tratta di manutenzione dei sentieri e di vie di accesso, recupero di baraccamenti e ricoveri, postazioni di artiglieria, lapidi e cippi commemorativi. Le aree di interesse verranno bonificate da eventuali residuati bellici, si procederà con il taglio degli arbusti e della vegetazione infestante, verranno messi in sicurezza i tratti pericolosi o pericolanti.
Per una maggiore fruibilità e comprensione dei fatti accaduti, verranno posizionate tabelle informative e una adeguata segnaletica. Ma verranno anche utilizzate tecniche comunicative innovative, come i sentieri parlanti.
Il territorio
L’Alta Via della Grande Guerra è un’immersione nella storia nello scenario montano e pedemontano incluso tra i limiti naturali che cingono a ovest la vallata dell’Agno e ad est quella del Brenta nel territorio provinciale di Vicenza.
Qui la memoria della Grande Guerra è tangibile, rappresentata da un tessuto di forme e di opere ancora straordinariamente leggibili, che una volta riscoperte e valorizzate costituiscono un codice interpretativo delle vicende della storia del nostro tempo.
Al centro del progetto ci sono i sacrari, che non solo raccolgono i Caduti (noti e ignoti) ma riassumono le vicende belliche, le azioni
epiche dei singoli, i diari dei soldati e delle Brigate ove sono descritti i fatti d’armi e la vita quotidiana di trincea.
Ai sacrari si collega una trama di sentieri che completano la rete museale dell’Ecomuseo Grande Guerra sia negli edifici della memoria (sacrari militari, musei, centri visita), che in campo aperto (areale del Pasubio, del Novegno Priaforà, del Cimone, dell’Ortigara, di M. Zebio, complesso M. Melette, M. Fior e Castelbomberto, M. Cengio, ecc.), nelle fortezze italiane (Forte Corbin, Forte Campolongo, Forte Interrotto, Forte Verena, Forte Lisser, ecc.) e in quelle austroungariche nel limitrofo altipiano delle Vezzene (Forte Luserna, Forte Belvedere, Forte Spitz di Vezzena).
Fondamentale, nella ricostruzione della rete sentieristica, il confronto con i referenti delle singole sezioni del Cai (Schio, Asiago, Bassano) nonché con il direttivo provinciale. Il progetto sarà anche occasione per sistemare i sentieri danneggiati dalla tormenta Vaia.
L’Alta Via della Grande Guerra è anche un percorso escursionistico di valenza ambientale, percorribile in più giornate e in più tratte, adatto alle famiglie, ai bambini e accessibile in molti tratti anche alle persone con disabilità, opportunamente equipaggiate e accompagnate. E’ un modo per riscoprire il cammino nel silenzio dei boschi, trascorrendo una notte in baita o gustando nei rifugi i sapori intensi della cucina di montagna. Vivendo a pieno un territorio unico al mondo. Con ricadute turistiche importanti che sono strettamente collegate alla riqualificazione del tessuto economico e sociale di paesi, contrade ed elementi puntuali del territorio come rifugi, baite, agriturismi.
L’Alta Via della Grande Guerra intende anche essere un’azione di promozione nell’offerta turistica locale con la possibilità, grazie anche ai finanziamenti europei, di recuperare malghe, baite, rifugi, alberghi individuati nella cartografia di progetto come elementi di appoggio nelle varie tratte di percorrenza del sentiero.
di Redazione Altovicentinonline