“Il prezzo di pane e pasta ha subito un aumento senza precedenti, assolutamente incomprensibile. Il ministro alla Transizione Cingolani ha pure dichiarato che alcuni rialzi sono ingiustificabili: è il momento quindi che venga fatta luce, perché non possono essere sempre i cittadini a pagare. Il Governo intervenga per sostenere l’agricoltura e scongiurare speculazioni”. Con queste parole i consiglieri regionali Gabriele Michieletto e Roberta Vianello, dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta, hanno presentato una risoluzione, sottoscritta da altri colleghi, per chiedere al Governo di intervenire sul rialzo di queste ultime settimane dei prezzi del grano e dei suoi derivati. “Il rincaro energetico è iniziato lo scorso novembre ormai, ma la guerra in Ucraina sembra aver buttato ulteriore benzina sul fuoco degli aumenti. Sembra, per l’appunto, perché oggi, da un lato, leggiamo che il prezzo del petrolio diminuisce, e dall’altro, che il prezzo dei carburanti è ancora a livelli stellari. I conti non tornano, evidentemente”, per cui il Governo “ha il dovere non solo di fare chiarezza, come lo stesso ministro ha dichiarato, ma anche e soprattutto sostenere il settore agricolo, già in ginocchio per altri problemi contingenti come la siccità”. Michieletto e Vianello esortano dunque a intervenire e a “farlo con decisione , altrimenti questi rialzi finiranno, come sempre, per impoverire i cittadini e zavorrare la ripresa economica”.
Sul fronte energetico, e dicendo che “non conviene a nessuno dire no a priori al fotovoltaico”, prende parola anche Arturo Lorenzoni, portavoce dell’Opposizione in Consiglio regionale del Veneto. Anticipa così la discussione sul fotovoltaico a terra, che riprenderà in commissione in Regione. E dice: “Un impianto fotovoltaico non impermeabilizza il terreno, non può essere assimilato al consumo di suolo. Ed è pure reversibile in tempi rapidi. Con il prezzo del gas che nei giorni scorsi è schizzato a cifre pari a 10 volte quelle a cui eravamo abituati, oggi, non domani, serve investire (non a parole, bensì coi fatti) sulle fonti rinnovabili. La crisi russo-ucraina sta facendo emergere una criticità che conosciamo ampiamente dagli anni Settanta, ovvero una volatilità del prezzo dell’energia oggettivamente fuori controllo, che rappresenta un rischio insostenibile per la nostra economia”. Per Lorenzoni, “l’ultimo intervento del Governo, finalizzato a tentare di abbassare le tariffe, può dare respiro nell’immediato, ma non dà una risposta efficace al problema della volatilità”. Dunque le Istituzioni, a partire dalla Regione Veneto, “sono chiamate ad accelerare la transizione energetica verso un sistema libero dai combustibili fossili. In primis, appunto, tramite il fotovoltaico: va prioritariamente installato sulle coperture delle strutture; tuttavia, quello a terra non deve essere impedito, piuttosto indirizzato verso soluzioni ragionevoli e compatibili con la tutela del paesaggio, a cominciare dagli spazi già urbanizzati come i parcheggi. Sostituire i costi del gas con gli investimenti nella tecnologia fotovoltaica e nell’accumulo per il suo accoppiamento con la rete ha solo benefici”.