Raramente si erano visti gli associati del Lions Club di Thiene scaldarsi per il tema di una serata, ma quello affrontato ieri sera, al Ql  non era una tematica semplice. E’ risaputo che l’immigrazione divide l’opinione pubblica, un fenomeno storico  di grande attualità, con i flussi, a cui non si riesce a dare un freno, specie a partire dalla primavera. Bravi, ma soprattutto coraggiosi, il presidente Gianluca Ermiraldo e l’avvocato Franco Dal Ferro per l’impronta che hanno dato ad una serata con un tema così importante, che ha fatto arrivare a Thiene, il sindaco più preparato sull’accoglienza. Franco Balzi, primo cittadino di Santorso è un addetto ai lavori, che sa cosa significa integrazione nel vero senso della parola e non come slogan, di chi un migrante non l’ha mai visto da vicino. Sostenitore del modello Sprar , di cui Santorso è capofila da anni e anni, Balzi ha raccontato di quando, nel 2015, arrivarono nell’Alto Vicentino, un numero di extracomunitari per i quali, il prefetto di allora, chiedeva ai sindaci di reperire qualsiasi immobile a disposizione. Come si ricorderà, nacquero problemi per la concentrazione di giovani nordafricani a Tonezza, in particolare all’hotel Belvedere, dove si alternarono in 3 anni oltre 500 profughi gestiti dalle cooperative. La gente del posto insorse così come accadde a Jesolo e in molteplici realtà italiane. Si temeva per il turismo, ma c’erano cittadini disorientati per quelle presenze a cui non erano abituati.

Proprio grazie a Balzi e al coinvolgimento della ‘sua’ Conferenza dei Sindaci, nell’agosto del 2015, la provincia di Vicenza ha siglato con l’ex Ulss 4 Alto Vicentina un protocollo di accoglienza diffusa, che prevedeva la collocazione di uno o due profughi al massimo ogni mille abitanti.

“L’accoglienza diffusa, che prevede appunto la collocazione di piccoli nuclei di profughi in piccoli contesti abitativi, è l’unico modo di integrare stranieri nella società”, ha spiegato Balzi , che da anni porta in giro un messaggio in cui si sforza di fare sentire il fenomeno migratorio come un’opportunità e non come qualcosa di cui diffidare o addirittura avere paura. Parole forti per qualcuno. Dichiarazioni di un autentico Balzi, che all’inizio non hanno provocato reazioni, ma qualcuno, alla fine della serata, (anche pensando di non essere visto o udito), si è lasciato andare ad esternazioni, che la dicono tutta su quanto il tema immigrazione sia ancora di difficile impatto popolare. Anche se quella porzione di popolo è rappresentata da ricchi imprenditori in giacca e cravatta. Tutto nella normalità, si sa che il tema scalda e riscalda ogni luogo in cui se ne parli, che sia un talk show in prima serata in tv o una serata tra amici che la pensano legittimamente in maniera diversa.

Dopo l’autorevole Franco Balzi, ha preso la parola il sindaco Giampi Michelusi di Thiene, città che ha sempre fatto la propria parte in materia di accoglienza, mettendo a disposizione in quasi dieci anni molti appartamenti, dove hanno trovato rifugio molte famiglie di migranti, alcune della quali oggi perfettamente integrate. Questo grazie anche al lavoro di cooperative non improvvisate e alla supervisione dei Servizi Sociali che hanno tenuto d’occhio il loro operato. “Occuparsi di profughi e accogliere questa gente disperata non significa non occuparsi di altre realtà – ha spiegato Michelusi – . La nostra città affronta tutte le tematiche che riguardano i fragili, dai disabili agli anziani, dalle emergenze abitative all’ultimo della società che bussa alla porta del municipio bisognoso d’aiuto. Basta andare a vedere la cifra importante che stanziamo ogni anno per il Sociale per comprendere l’attenzione di questa amministrazione per tutto quello che ruota attorno al Sociale”.

Quindi ha preso la parola Anna Maria Savio, vice sindaco con delega al Sociale per il secondo mandato. “Thiene si è distinta nell’accoglienza degli ucraini, ricordo la gara di solidarietà che si è scatenata dopo l’arrivo dei primi profughi. Anche i thienesi sono stati di una generosità infinita mettendo addirittura a disposizione le loro case pur di fare la propria parte. Possiamo contare su una rete di associazioni che rappresentano il fiore all’occhiello del nostro territorio e abbiamo in piedi, grazie ai fondi del Pnrr, progetti di spessore che con l’Ambito stiamo realizzando. Abbiamo un emporio solidale che sta aiutando molte persone in difficoltà, che come Comune stiamo aiutando facendo sforzi economici e umani notevoli”.

N.B.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia