Continua in alcuni Comuni dell’Alto Vicentino la sensibilizzazione verso i cittadini per il ‘caso’ Patrick Zaki, il ricercatore egiziano, studente all’università di Bologna, prigioniero nel suo paese dall’8 febbraio 2020.
Per mostrarsi al fianco del 30enne, il Comune di marano ha deciso di installare una sagoma di Zaki all’interno della biblioteca comunale. Un cartonato dell’attivista seduto, nel luogo ritenuto ideale per combattere per i diritti e la civiltà.
La biblioteca civica di Marano ha riaperto, con la sorpresa, l’accesso alle sale. Sarà possibile accedere su appuntamento (telefonando al numero 0445 598861 o scrivendo una mail all’indirizzo biblioteca@comune.marano.vi.it), dal lunedì al venerdì dalle 14.30 alle 18.30, solo per i servizi di consultazione e prestito.
“Riteniamo che Patrick George Zaki sia un prigioniero di coscienza detenuto esclusivamente per il suo lavoro in favore dei diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media”, ha scritto Amnesty International.
Il gesto del Comune di Marano Vicentino è simbolico e segue altri simili esempi nelle biblioteche, le sale consiliari e le università italiane per rispondere all’appello di Amnesty che chiede la liberazione di Zaki.
“Gli spazi della biblioteca tornano a essere frequentabili dai cittadini – ha sottolineato il sindaco Marco Guzzonato – In occasione di questa riapertura, la biblioteca rinnova la propria missione di responsabilità civica e difesa dei diritti fondamentali della persona umana. Luogo fisico e ideale di diritti e civiltà, anche la biblioteca di Marano chiede, assieme a tanti altri luoghi di pubblica lettura, la liberazione di Patrick Zaki”.