Il lato satirico di una tragedia bancaria, quella di banca popolare di Vicenza, messa in scena dalle vittime stesse, nello spettacolo “La seduta spiritica, ovvero dov’è Zonin”. Il 5 maggio la prima, a Marano Vicentino, all’auditorium.

“Un modo alternativo per affrontare il terremoto finanziario e psicologico che ha ‘demolito’ la vita di quei risparmiatori traditi dalla banca di Zonin”, annuncia così la rappresentazione Marco Guzzonato, sindaco di Marano Vicentino che l’ospiterà per primo. Poi il 4 giugno a Schio durante il Sacrofest, poi a Valdagno il 5 luglio.”Ma più avanti verranno messe in cartellone le repliche in altri Comuni”.

“Dei risparmiatori, vittime di Bpvi, decidono di pagare il potente Mago Idur, un ciarlatano,
per sapere dove si è nascosto l’ex presidente della loro banca. Inizia così la commedia civile, fatta su di una tragedia incivile”, questa la piccola anticipazione del regista Andrea Mazzacavallo.

Una commedia che vede i cittadini protagonisti, spartiti tra truffati e non, resa possibile grazie alla sinergia di quattro Comuni e al loro impegno economico di 1600 euro ciascuno: Marano, Santorso, Valdagno e Valli del Pasubio. “Assieme ad Elena Bertorelli, della Casa del Consumatore, è stata avviata la preparazione la consultazione che hanno portato al testo della commedia – spiega il regista – Ma prima, il tutto, è partito da una ricerca fatta sul gioco del Monopoli, immesso nel mercato statunitense a cavallo degli anni della grande crisi del ’29: una metafora economica, dove solo una persona vince sul fallimento degli altri”.

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E il pensiero non può non correre a Gianni Zonin. “Appena Mazzacavallo ci ha proposto lo spettacolo, non abbiamo battuto ciglio nell’accettarlo  -continua Guzzonato – Mette il dito in una piaga che sta sanguinando nel nostro territorio, con quelle persone che hanno perso i lori soldi nella banca popolare di Vicenza”.
Una scena teatrale, con 15 attori sul palco: “Tra di loro anche chi, nella vita reale, i soldi li ha persi tutti con Zonin  – anticipa il regista – Ma in tutto sono una trentina le persone, dall’imprenditore all’anziana signora fiduciose in Zonin, che gravitano attorno allo spettacolo”.

Un’idea abbozzata sul finire dell’ottobre scorso, finita di scrivere a dicembre, trovando spunti nelle vicende personali raccolte anche dalla Casa del Consumatore: “Ma non sono mancati suggerimenti esterni, il più importante  la canzone ‘Panka rock’ degli Skiantos – continua il regista – Una canzone degli anni settanta che sembra vedere in anticipo quanto è poi accaduto ai risparmiatori”. Col ritornello ‘bruciare le banche’, che porta a sfidare le regole, “elaborando uno scetticismo nel rapporto col sistema delle banche”.

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Dopo tre mesi di prove lo spettacolo è pronto per essere messo in scena. Scena che sarà divisa tra i ‘truffati’, con le loro frustrazioni e depressioni, tracciate su di un irto percorso umano e legale. L’altra metà i  ‘non truffati’, con la loro sensazione di averla scampata, avendo scelto una ‘banca solida’, che guardano le vittime con una sorta di distacco. “Ed è questo che ci ha toccato profondamente quando stavamo lavorando sullo spettacolo – continua Mazzacavallo – Che dovrà essere occasione, per le due parti, di incontrarsi e capirsi”.

Attori  che sul palco saranno divisi tra ‘spiritisti’ che vogliono entrare in contatto con l’aldilà, pagando un mago che li metta in comunicazione coi ‘morti’, affinché li aiutino a trovare Zonin.

“Una commedia che deve fare riflettere – commenta Franco Balzi, sindaco di Santorso – Perché vicende, come quella della popolare di Vicenza, non accadano mai più. Spunto di riflessione in più, specie per coloro che non si sono visti la vita demolita dal terremoto di Bpvi. Raramente stiamo metabolizzando e interpretando questa complessa vicenda veneta: tendiamo a cancellarla. Lo spettacolo ci costringe a ripensarla e darle una lettura collettiva. In questo senso, guardiamo a una comunità più ampia di quella dei quattro Comuni coinvolti nella produzione”.

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“Questo spettacolo genera una sorta di rito collettivo – spiega Michele Vencato, assessore alla cultura del Comune di Valdagno – Siamo di fronte a qualcosa che ha marcato profondamente il territorio, una storia che ci racconta di un territorio e di una comunità tradite nell’orgoglio e nella fiducia, private di un futuro costruito con fatica e impegno. Chi è stato raggirato va difeso, aiutato nell’elaborazione di questo lutto e risarcito: ragionarci in modo collettivo sostenendo questo progetto è una delle strade da percorrere”.

Paola Viero

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