L’Unione Sindacale di Base è sul piede di guerra e pronta alla mobilitazione per dire ‘no’ al bando per l’assegnazione delle Rsa San Michele e Cardo di Montechio Precalcino e chiedere il blocco dell’esternalizzazione dei due nuclei.
Personale sottopagato e costretto a spostarsi e servizi di minore qualità sono al centro della denuncia dell’organizzazione sindacale, che considera sbagliata la scelta dell’amministrazione dell’Ipab La C.a.s.a. di Schio di concorrere al bando assieme alla cooperativa Mano amica esternalizzando, anticipatamente all’esito della gara, due nuclei delle Rsa San Michele e Cardo di Montecchio Precalcino.
“Si sta avallando sempre più la strada della privatizzazione voluta dai vertici della Regione e dell’Ulss Pedemontana – spiegano i sindacati – A nulla è servita la lezione coronavirus a questi signori, visto che invece di rafforzare il sistema pubblico, l’unico che è stato in grado di reggere curare e salvare, continuano imperterriti a privatizzare e garantire il profitto ai privati prima che la salute dei cittadini. Soldi pubblici che andranno a privati ma il personale sarà sotto pagato e sotto stimato per cui ciò causerà due problemi principalmente, un depauperamento della qualità del servizio e la fuga dei dipendenti, cosa che sta avvenendo già oggi in molte cooperative, vale a dire l’uscita verso posti di lavoro più pagati e più tutelanti la dignità. Ci chiediamo come ci si possa appoggiare ad enti privati quando è evidente essere loro stessi in enorme difficoltà nel reperire personale soprattutto OSS e infermieri. Il turnover che ne conseguirà causerà non pochi disagi psicologici agli assistiti bisognosi di punti di riferimento stabili. L’Unione Sindacale di Base, risultata la più rappresentativa alle ultime elezioni RSU all’interno dell’ente La C.a.s.a., si è battuta fin dall’inizio per il ritiro del bando, e chiede da subito il blocco dell’esternalizzazione dei due nuclei. E’ il tempo delle responsabilità e della determinazione – concludono i sindacati – L’ente non può dirsi contrario alle scelte dell’Ulss e poi nella pratica anticipare quello che la Ulss vuole. L’Ulss è ancora in tempo per bloccare la assegnazione delle due RSA e posticipare ulteriormente i termini, visto che c’è stato un ritardo causa coronavirus. I sindacati (CGIL CISL UIL) non devono limitarsi a deplorare, devono mettere in campo da subito una mobilitazione dei lavoratori e delle famiglie. Il lavoratori non devono vivere questa fase rassegnati, al contrario oltre a mostrare quotidianamente la professionalità ora devono lottare per tutelare un bene comune che è il servizio pubblico per cui lavorano e per cui si pagano le tasse”.
di Redazione Altovicentinonline