Per i cittadini dell’Alto Vicentino si parte da una diagnosi al Centro per i Disturbi Cognitivi e le Demenze (CDCD) dell’ospedale di Santorso, per poi continuare con l’affidamento ai servizi territoriali. E’ il primo passo per i pazienti affetti da demenza e per i loro famigliari, che può continuare anche con l’erogazione di un contributo economico, come accade a 150 utenti certificati e di sostegno dai Centri di Sollievo del territorio.
Oggi il convegno ‘Co-progettazione, buone pratiche e innovazione’, organizzato all’ospedale di Bassano con l’assessore regionale a Sanità e Sociale per spiegare la rete di servizi dell’azienda sanitaria.
“Con l’invecchiamento progressivo della popolazione, la presa in carico dei pazienti con diagnosi di Alzheimer o di altre forme di demenza, nonché delle loro famiglie, rappresenta una sfida sanitaria e sociale sempre più complessa, ma anche fondamentale – spiegano dalla direzione – Proprio su questo tema oggi, in occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer, l’Ulss7 Pedemontana ha ospitato all’ospedale San Bassiano il convegno organizzato dalla Regione Veneto dal titolo ‘Co-progettazione, buone pratiche e innovazione. La valorizzazione della Rete delle Demenze nelle Aulss del Veneto’”.
“Essere stati scelti dalla Regione Veneto per questo evento rappresenta un onore, ma è anche l’occasione per richiamare l’attenzione su una rete di servizi fondamentali, che raramente fanno notizia, ma che offrono assistenza a centinaia di pazienti e di famiglie, svolgendo un lavoro molto delicato, nel quale la professionalità degli operatori non può essere disgiunta da una profonda sensibilità umana – ha sottolineato Carlo Bramezza, direttore generale dell’azienda sanitaria locale – Il tutto, voglio sottolinearlo, lavorando fianco a fianco con le associazioni di volontariato, che rappresentano non solo una voce preziosa con cui confrontarci, ma anche una risorsa fondamentale per lo svolgimento di alcune attività importanti”.
Per i pazienti, il primo passo è una valutazione nei Centri per i Disturbi Cognitivi e le Demenze (CDCD) di Santorso e Bassano del Grappa, che operano con un approccio multidisciplinare, all’interno del quale alla figura del medico geriatra si affianca uno specialista in neuropsicologia. Il percorso di diagnosi e cura del paziente si sviluppa attraverso colloqui, somministrazione di test neuropsicologici e consulenze, con un’attenzione particolare anche ai familiari.
Una volta confermata la diagnosi, i pazienti vengono accompagnati verso la rete dei servizi territoriali, dove a seconda delle esigenze del paziente e del nucleo familiare sono previsti diversi livelli di assistenza.
Vi è la possibilità di ottenere una ‘impegnativa di cura domiciliare’, ovvero un contributo economico alla famiglia per le spese assistenziali: attualmente sono circa 150 i malati, con diagnosi accertata, che beneficiano di questo supporto.
Ci sono inoltre i Centri Sollievo (tredici, distribuiti in modo uniforme in tutto il territorio dell’Ulss 7 Pedemontana), generalmente organizzati in collaborazione con le amministrazioni comunali, con la partecipazione attiva delle associazioni di volontariato (A.M.A.D. e Alzheimer Zanè). Complessivamente accolgono attualmente 176 ospiti e vedono impegnati, accanto agli educatori, 107 volontari. Sono luoghi di aggregazione, ma con funzione anche riabilitativa, che accolgono per uno o due giorni la settimana la persona affetta da demenza, che viene seguita da educatori e volontari, con attività sia ricreative sia di tipo occupazione. L’obiettivo di queste strutture è combattere l’isolamento sociale dei pazienti e allo stesso tempo alleviare l’impegno assistenziale per i familiari. Il tutto naturalmente senza alcun costo per le famiglie.
Per i soggetti con una sintomatologia più avanzata, può essere invece programmato l’inserimento nei Centri Diurni per anziani non auto-sufficienti, 5 dei quali sono rivolti esclusivamente o prevalentemente a persone affette da demenza, con l’offerta di percorsi e attività dedicati.
L’ultimo livello assistenziale, nella rete dei servizi territoriali, è rappresentato dall’inserimento in una struttura residenziale per non autosufficienti, anche in questo caso con la presenza nel territorio di alcune strutture dotate di aree dedicate agli ospiti con demenza e dunque con l’offerta di attività pensate per le loro specifiche necessità.
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