Si sono tenuti ieri a Piovene i funerali di Don Roberto Calgaro, presieduti dal Vescovo di Padova, e concelebrati dal Parroco di Piovene Don Romeo insieme a altri 20 sarcedoti.

Grande partecipazione alla cerimonia e tanta commozione da parte di amici e conoscenti, in particolare di Piovene Rocchette e Cogollo oltre che ai due sindaci e delle massime autorità, come Carabinieri Polizia Locale e A.N.C. e che ha visto molte persone in piedi anche fuori dalla chiesa. Cerimonia comunque molto sobria e sentita ma anche commovente, accompagnata dal coro adulti del paese. “È stato il mio padre confessore per molti anni  – ha commentato Maria Sarolo, sua Parrocchiana – Negli ultimi due anni da quando era all’opera della provvedenza, è stato difficile poter cambiare, perché con lui rapportarsi era un piacere, riusciva a coglierti, e sapeva ascoltarti”.

Don Roberto è stato anche per molto tempo l’accompagnatore spirituale del Gruppo Unitalsi del Paese, i quali lo ricordato come “persona prima che Prete, molto utile, umano. Le sue prediche erano sempre molto semplici ma davvero toccanti, durante i nostri pellegrinaggi oltre che accompagnatore spirituale era anche amico, passava sempre per gli scompartimenti e ci faceva divertire con le sue sublimi barzellette”. “Ho fatto il chierichetto a Piovene per molti anni, e ultimamente era diventata abitudine servire messa solo con Lui, eravamo coppia fissa ormai –  ricorda Enrico, ex chierico – le sue prediche mi piacevano molto, toccanti e significative. Prima di iniziare messa, mi confessava, e poi con una pacca sulla spalla e un sorriso brillante e tono amichevole mi diceva “dai, andiamo a servire dio e i fedeli, e suona più forte che puoi la campanella”, a fine messa poi ci fermavano a parlare e scherzare, qualche volta andavamo a berci il cappuccino o a prendere il gelato. Con lui mi confidavo in tutto – continua Enrico – dalle cose più semplici alle cose un po’ più difficili, e importanti, anche a livello affettivo sia famigliare che con altri, e da lui trovavo sempre ristoro di affetto, consigli, saggezza a volte anche qualche rimprovero. Lo porterò sempre nel cuore e continuerò a cercare di portare avanti ciò che lui mi ha segnato”.  Don Roberto si è sempre sentito e dimostrato persona molto umile, umana, vero servitore di Dio. Un prete innamorato delle persone, il quale riusciva a fare tesoro prezioso delle critiche, nelle prediche e nei canti aveva una voce molto calda. Una persona che ha sempre fatto suoi i problemi di parrocchiani, senza mai cedere nella superficialità o arroganza. Nel suo testamento spirituale, letto in parte durante la cerimonia  rende grazie ai genitori, in particolar modo alla madre, rende grazie a Dio, per la sua guida e l’accompagnato, ma nello stesso tempo chiede perdono per tutti i suoi peccati, concludendo: “La Madonna dell’Angelo benedica e costudisca in sé chiunque intervenga alla messa di commiato e avrà la pietà di pregare per me. Il Rito funebre è stato, inoltre, mandato in onda via Radio in  tutto il mondo tramite le Frequenze di Radio Kolbe Sat.

Enrico Miloro

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