In piazza per chiedere una cosa sola: “Fateci lavorare”. Così a Piovene Rocchette i commercianti hanno protestato contro le misure governative che dilaziona la ripresa per molte attività del paese. Serrande chiuse da due mesi e conti da pagare: il colpo di coda di un Coronavirus che annienta una speranza economica. Al fianco dei negozianti e degli artigiani di Piovene il sindaco Erminio Masero. “Fiero di loro e sosteniamoli quando riprenderanno a lavorare”.

Mascherina sul volto, immobili e distanti tra loro con le misure di sicurezza che il virus ha imposto. Uomini e donne abituati sino a due mesi a costruire e costruirsi una realtà economica. Ad oggi in ballo il loro futuro minato da una chiusura imposta, sì da una emergenza sanitaria, ma che sembra non trovare totale ragione nelle pieghe dei provvedimenti di Roma.

“I commercianti e artigiani di Piovene Rocchette mi hanno invitato in piazza per sostenerli nella loro pacifica “protesta” per fare sentire la loro voce- spiega il primo cittadino Erminio Masero al termine della manifestazione che lo ha visto schierarsi con chi costruisce la rete economica e produttiva del paede che guida- per dire “ci siamo anche noi, siamo qui, vogliamo lavorare” , perché questa situazione, che ha colpito tutti, ha infierito in maniera molto seria sulle loro attività. Ho accettato volentieri di sostenerli, sono stato fiero di essere al loro fianco, onorato del loro invito, orgoglioso del loro comportamento ordinato, civile, fiero. Non ci sono state proteste rumorose, solo una dignitosa e silenziosa presenza. Mi auguro che possano riaprire al più presto, voglio invitare tutti i cittadini di Piovene Rocchette a sostenere queste realtà e fare i loro acquisti, se possibile, nel proprio comune, è un invito, non una imposizione, un invito per aiutare questi nostri concittadini a ripartire. Grazie a tutti, forza che tutti assieme ce la faremo e usciremo da questa terribile situazione”.

Paola Viero

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