Che Carrè volesse la fusione e Chiuppano no, era nell’aria già da tempo. L’opposizione si era rafforzata quando a Chiuppano era nato un comitato che osteggia il matrimonio tra i due comuni.

Non è bastata l’informazione, che ha fatto la differenza con gli altri Comuni, a convincere i chiuppanesi  a decidere per il sì a Colbregonza.

Gli aventi al diritto di Carrè e Chiuppano si sono presenti al seggio, con un affluenza che si è attestata sul 45,93%.
Tra i 3406 aventi diritto al voto a Carrè, dei quali 305 all’estero, 1250 quelli che hanno votato alle urne, con 1243 voti validi: 931 per il Sì e 312 per il No. A Chiuppano avevano diritto al voto 2270 persone, di cui 263  residenti all’estero: la maggioranza dei cittadini ha deciso di no, col 57,66 % (700 voti), contro il 42,34% del sì  (514 voti).

Appena qualche giorno fa c’eravamo recati a Carrè per percepire l’aria che tirava.  “Gli abitanti di Carrè sono favorevoli, sono quelli di Chiuppano dove risiedo, che hanno paura di perdere l’identità –  racconta la barista Chiara Ballardin, mentre da dietro al suo bancone serve la colazione ai clienti  – La gente è convinta di cose inesistenti, ma non si rende conto che fondere i piccoli comuni è l’unico modo per fare resistere i servizi”.-

“Gli abitanti di Chiuppano sono convinti che con una fusione diventino abitanti di periferia – ha raccontato Franco Figus titolare del bar Chiesa in centro a Carrè – Si tratta di campanilismi inutili. Ricordo ancora quando 4 piccoli paesi hanno dato origine a quello che oggi è il paese di Dueville: c’è stato solo un miglioramento, perché le fusioni di questi tempi servono a migliorare la vita degli abitanti dei piccoli paesi”.

“Tra il comune di Carrè ed il comune di Chiuppano è sempre esistita una agguerrita rivalità, che risale a oltre 50 anni fa- è intervenuta una cliente, mentre sorseggia il suo caffè, sfogliando un quotidiano –  Ricordo che non venivano visti di buon occhio persino i fidanzamenti tra gli abitanti dei due comuni. Vivo a Carrè da tanto tempo, il sindaco Davide Mattei ha lavorato incessantemente con incontri informativi, ai quali abbiamo partecipato in massa e a più riprese, proprio per scardinare questa mentalità chiusa. Un modo di pensare che non si concilia con le esigenze moderne.

di Redazione AltovicentinOnline

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia