Il Veneto tenta di evitare lo sciopero dei medici di base, previsto dal 13 al 15 dicembre, chiamando al tavolo della discussione i sindacati il prossimo 5 dicembre.
Se i camici bianchi dovessero incrociare nuovamente le braccia, assieme ai colleghi ospedalieri che si fermeranno il 12 dicembre per il rinnovo del contratto nazionale, si profilerebbero quattro giornate di ‘passione’ per le migliaia di veneti che necessitano di una visita o di una prestazione sanitaria.
Sia dalla Regione che dai rappresentanti di categoria è stata dichiarata la totale intenzione di condurre il dialogo, ma: “Resteremo fermi sulla medicina di gruppo avanzata – dichiarano i sindacati – E’ necessaria per offrire ad ogni cittadino un servizio di serie A”.
Dopo le polemiche innescate dall’incontro saltato a fine ottobre, è lo stesso Luca Coletto assessore regionale alla sanità, a lanciare un primo segnale distensivo, fortemente preoccupato dal disagio che i veneti si troverebbero a patire con gli ambulatori dei medici chiusi, soprattutto gli anziani: “Dobbiamo trovare il modo per superare l’impasse che rischia di frenare la macchina sanitaria veneta, noi come Regione abbiamo già stilato e presentato la nostra documentazione, attendiamo ancora quello dei sindacati”.
Un documento mancante, a dire dell’assessore regionale, che però i rappresentati di categoria dichiarano invece di avere già presentato a suo tempo.
Il tavolo del 5 dicembre
Tanti i temi messi nell’ordine del giorno dalla regione Veneto, “Ma non tutti – precisano i sindacati – Ma restano punti fondamentali”. Discuteranno quindi di del fascicolo elettronico sanitario, degli ospedali di comunità, dell’assistenza territoriale e degli hospice.
E’ braccio di ferro degli ospedalieri col Governo
La serrata degli ospedalieri del 12 dicembre, che sembra difficilmente revocabile, per contestare al governo il definanziamento della sanità, oltre a turni di lavoro da massacro ed il rinnovo del contratto nazionale.
Uno stato di agitazione che interessa comunque la Regione, per i fondi trattenuti da alcune Usl, anziché essere conteggiate nello stipendio degli ospedalieri.
di Redazione AltovicentinOnline